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Tassa di soggiorno, copia-incolla da Padova: gaffe del Comune di Nardò

Sul sito dell'amministrazione dell'ente leccese è stato pubblicato un documento per il "rifiuto della corresponsione dell'imposta" dove, anzichè il nome del municipio del Sud, compare quello del capoluogo euganeo. La denuncia del Movimento 5 stelle locale

Copiare non è esattamente una pratica che rende onore a chi la esercita ma si può sempre dire che, se ben fatta, se non va a discapito dell'autore e snellisce di fatto i tempi che le pubbliche amministrazioni dedicano per la redazione di documenti molto simili tra enti ed enti, può anche essere incentivata e considerarsi "virtuosa". A patto però di farlo con attenzione ed evitare errori-gaffe come quelli commessi dal Comune leccese di Nardò.

L'ERRORE DA COPIA-INCOLLA. Il tema è quello della tassa di soggiorno, introdotta dal comune di Padova ancora da settembre 2011. Per il municipio del Sud l'entrata in vigore è avvenuta circa un anno dopo, nel luglio del 2012. Ecco allora che, sul sito internet dell'ente, alla voce dell'allegato contenente il modulo per la "Dichiarazione di rifiuto della corresponsione dell'imposta", ad un certo punto si legge "versamento di detta imposta al comune di padova". Proprio così, a un altro comune e, tra l'altro, scritto in minuscolo.

LA DENUNCIA DEI GRILLINI. Un grossolano errore che tradisce il copia-incolla degli uffici comunali da un documento simile pubblicato online dal comune di Padova e denunciato dal Movimento 5 Stelle di Nardò. I grillini, sempre con le "antenne" ritte a captare i malfunzionamenti della macchina politica, invitano l'amministrazione comunale leccese a "una più attenta e precisa compilazione degli atti amministrativi, allo scopo di evitare inutili perdite di tempo e magre figure da copioni ignoranti”.

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