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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica Trebaseleghe

Una panchina rossa come simbolo: l'amore non uccide

L'iniziativa a Trebaseleghe a supporto delle associazioni che si occupano di aiutare donne vittime di violenza

Si è tenuta mercoledì 21 luglio, in serata, presso il Bike Park Km 99 sito in via Caovilla 25/C nel Comune Trebaseleghe (PD) in località Silvelle, l’iniziativa “L'amore non uccide” promossa dall’Associazione “Vivilveneto Onlus” di Trebaseleghe (PD) in collaborazione con l’Associazione di Volontariato “Un Cuore da Cavaliere – O.D.V.” di Mirano (VE).  

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La manifestazione ha avuto inizio con la posa di una Panchina Rossa nel parco per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza contro le donne: alla cerimonia hanno partecipato il Sindaco Antonella Zoggia, il Questore dr.ssa Isabella Fusiello, il già Sindaco di Padova Giustina Destro, le rappresentanze delle Associazioni promotrici e del territorio e delle Forze dell’Ordine padovane e, per la Provincia di Padova, il Consigliere Provinciale con delega all’ambiente Fabio Miotti (Fratelli d’Italia). 

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«La violenza contro le donne è una piaga sociale che sta assumendo contorni sempre più gravi ed inaccettabili: le cronache riportano troppo spesso di episodi di odio, stalking e delitti efferati. Si sta certamente sviluppando una nuova sensibilità su questo tema, ma possiamo e dobbiamo fare molto di più», ha dichiarato Miotti nel suo intervento. «Ai volontari di ‘Vivilveneto Onlus’ e ‘Un Cuore da Cavaliere’ va il plauso di aver organizzato una delle prime manifestazioni in presenza sul tema dopo mesi e mesi di chiusura a causa della pandemia: un lungo periodo di isolamento sociale che molte, troppe donne, hanno dovuto trascorrere in compagnia dei loro aguzzini. A loro dobbiamo chiedere di denunciare, senza indugio, e dir loro che potranno sempre contare sulla vicinanza delle istituzioni, dei centri antiviolenza e di un tessuto sociale particolarmente attento e sensibile. Lo dobbiamo a tutte le donne che hanno già subito o stanno subendo episodi di violenza, e lo dobbiamo alle giovani generazioni che devono poter crescere in una società caratterizzata da un’educazione ed una cultura diverse», ha concluso il Consigliere Provinciale. 

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