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«Un ufficio per far dialogare Università, Comune e Camera di Commercio»: la proposta di Innocenti

Spiega il candidato sindaco alle scorse Amministrative con la civica TornaPadova: «In questa maniera l’Università potrebbe, ad esempio, segnalare i maggiori talenti, laureandi o laureati a Padova, alle tante imprese del territorio, creando così un collegamento davvero efficace tra formazione e lavoro»

A seguito della pubblicazione del piano strategico dell'Università per il quadriennio 2022/2026 Lorenzo Innocenti, candidato sindaco alle passate amministrative con la civica TornaPadova, ha voluto riprendere una proposta già avanzata in campagna elettorale.

Lorenzo Innocenti

Afferma Lorenzo Innocenti: «Il piano strategico presenta una visione interessante che ci permette di intuire il futuro della città. Aumentare l'internazionalizzazione per attrarre talenti e sopperire in parte al dramma del calo demografico. Rinnovare strutture obsolete e non più al passo coi tempi, aumentare la digitalizzazione dei servizi, risolvere il problema degli alloggi. Trattenere i migliori sul territorio anche una volta terminati gli studi. Per fare questo l'Università da sola non basta, serve uno sforzo complessivo di pubblico e privato. L'idea che lanciamo è di creare un ufficio all’interno del quale Università, Comune e Camera di Commercio possano dialogare in maniera strutturale, continuativa e reciprocamente profittevole. Per connettere in maniera più rapida ed efficace imprese e laureati/laureandi, innanzitutto. In questa maniera l’Università potrebbe, ad esempio, segnalare i maggiori talenti, laureandi o laureati a Padova, alle tante imprese del territorio, creando così un collegamento davvero efficace tra formazione e lavoro. E ancora, all’inverso, ricevere le richieste delle imprese rispetto a determinate figure professionali da formare, creando corsi appositi e migliorando l’offerta formativa sulla base di quella che è l’effettiva domanda di lavoro. Ma anche per affrontare in maniera appunto strategica e non occasionale i necessari progetti edilizi-abitativi e di mobilità. Magari agevolando i giovani, specie quelli che scelgono di fare figli e mettere su famiglia».

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