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Salute

Confartigianato: ospedali e ambulatori, si torni presto alla normalità

I malati no-Covid devono poter accedere alle visite e alle cure in tempi rapidi

«Ora che le strutture sanitarie tornano a una quasi normalità, bisogna dare priorità agli anziani, che da mesi attendono di poter effettuare i necessari controlli medici». A lanciare l’appello è Raffaele Zordanazzo, Presidente di Anap Padova, l’associazione degli anziani e pensionati, legata a Confartigianato.

Rischio collasso

«Dopo 3 mesi in cui ospedali e ambulatori hanno sospeso tutte le attività, ad eccezione delle cure urgenti e non procrastinabili – continua Zordanazzo – ora la sanità rischia il collasso, ma dobbiamo stabilire dei criteri di priorità che tengano conto del fatto che nella sola provincia di Padova abbiamo oltre duecentomila over 65. La maggior parte di loro ha la necessità di controlli e cure continui, da effettuare in strutture vicine al luogo dove vivono». Asl e nosocomi stanno riorganizzando le riaperture, tra mille difficoltà e con nuovi percorsi di sicurezza, ma il rischio di un allungamento delle liste di attesa è comunque concreto. Tra i pazienti che maggiormente hanno bisogno di riprendere il percorso usuale di follow-up e controlli ci sono i malati oncologici. In questi mesi di emergenza, spesso sono state interrotte chemioterapie e visite dirette. Un grande problema è anche quello degli screening preventivi: servirà molto tempo per mettersi “in pari” con gli anni precedenti, a causa del lockdown.

Smaltire l'arretrato

«Il problema – ha detto Raffaele Zordanazzo, Presidente di Anap Confartigianato Padova - è molto serio e i provvedimenti presi non sono sufficienti, a nostro avviso, per “smaltire” l’arretrato. Occorrono direttive omogenee e concrete da parte del Ministero della Salute e interventi mirati da parte del Governo. Misure più strutturali e l’impiego di un maggior numero di medici e operatori sanitari, anche se questi vengono da un periodo particolarmente stressante e ai quali va tutta la nostra riconoscenza. I Fondi da destinare a questo scopo devono essere la priorità, perché la salute dei cittadini viene prima di ogni altra cosa. Non possiamo permetterci che -alle già tanto numerose vittime del Covid-19- si aggiungano quei pazienti che necessitano di visite e cure a cui non viene data una risposta immediata ed efficace».

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