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Salute

Ospedali e servizi sanitari, la Conferenza dei Sindaci fa il punto della situazione

Ripartono le campagne vaccinali sul territorio e l’attività ordinaria degli ospedali, con la riattivazione di molti reparti a Schiavonia

Il punto sulla situazione degli ospedali e dei servizi sanitari e sociosanitari in Fase 2 è stato fatto nella serata di lunedì 25 maggio nel corso della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 16 di Padova.

La riunione

Una riunione presieduta da Alessandro Bolis, sindaco di Carmignano di Brenta, e che ha visto presenti in teleconferenza i 101 Comuni del territorio oltre al direttore generale Domenico Scibetta, al direttore dei servizi socio sanitari Paolo Fortuna e al direttore sanitario Patrizia Benini. Il presidente Bolis ha in primo luogo ringraziato la dirigenza dell’Ulss 6 e tutto il personale sanitario, medico, infermieristico e tecnico, che ha affrontato l’emergenza non solo con professionalità ma anche con umanità e passione e che sta dimostrando il medesimo impegno anche in questi giorni di riapertura. Spiega Bolis: «Abbiamo appreso dal direttore generale Scibetta che siamo in una fase avanzata di ripresa delle attività di natura sanitaria e socio-sanitaria. Sono infatti in corso i piani di riapertura complessiva, con i riassestamenti che tengono conto delle norme di distanziamento sociale e di sicurezza e delle disponibilità del personale, cui sono state date le ferie che non hanno goduto per tre mesi. Alcuni ambulatori hanno raddoppiato in queste settimane di emergenza i tempi di erogazione delle prestazione e sono quindi stati allungati gli orari di apertura. Avviate le sedute della commissione invalidi e riprese le attività vaccinali per adolescenti e anziani, tra cui quelle per pneumococco, herpes zoster per 65enni, papilloma virus per le ragazze di 11 anni, difterite, polio e meningite. Sono invece sempre state garantite i vaccini per la primissima infanzia. Il direttore Scibetta ci ha poi assicurato che il ritardo nelle campagne vaccinali sarà recuperato nel corso dell’estate, così da essere pronti a settembre per la campagna antinfluenzale e in modo che un’eccessiva ondata di influenza non coincida con l’eventuale ripresa dell’epidemia Covid 19. È stata anche chiesta ai sindaci la disponibilità dei rispettivi plessi scolastici per tutto il periodo estivo e fino alla ripresa dell’anno scolastico così da avviare in sicurezza le campagne vaccinali, in particolare nelle aree di Camposampiero, Cittadella e Monselice».

Ospedali e test

Aggiunge Bolis: «Stanno ripartendo anche i concorsi per il personale sanitario e per i primari: venerdì 29 maggio è previsto quello per il primario di anestesia di Cittadella. Per quanto riguarda gli ospedali, tre ospedali non Covid hanno già iniziato le attività ambulatoriali e gli interventi: ci è stato detto che la settimana scorsa si è registrato il 20% in più di attività a Cittadella e Camposampiero e il 40% in più a Piove di Sacco e che la settimana scorsa si è passati, rispetto a 15 giorni fa, da 180 a 320 interventi e da 6mila a 8mila prestazioni». Ripartenza anche per le attività dell’Ospedale di Schiavonia: l’Oncologia è a regime e l’attività ambulatoriale è aumentata del 30%, anche quella convenzionata. Pur mantenendo il Covid Hospital, con il primo giugno riaprirà quasi tutto: il pronto soccorso, cardiologia, alcune aree di day hospital e forse pediatria. Aperta, inoltre, tutta l’attività chirurgica. Prosegue Bolis: «I sindaci hanno chiesto l’attivazione da parte della Regione dei test sierologici venosi per i dipendenti comunali, almeno quelli per i servizi a contatto con il pubblico, e per i volontari di Protezione Civile. Ci è stato risposto che nel Piano di Sanità Pubblica si stanno definendo le categorie da coinvolgere nelle prossime campagne, ma che comunque i Comuni, come stanno facendo le aziende, possono farli in autonomia nelle strutture convenzionate per i luoghi di lavoro. Per quanto riguarda i servizi socio-sanitari, il sirettore Fortuna ha spiegato che dalla chiusura dei Centri diurni per i disabili, chiusi dal 6 marzo, le famiglie sono state sostenute con attività alternative in particolare per i casi più gravi coinvolgendo le cooperative con i finanziamenti della Regione Veneto. La riapertura dei Centri Diurni è prevista dalla Regione previa la presentazione di un nuovo piano organizzativo delle attività da parte dei gestori, con copertura dei costi al 100%. In nuovo modello prevede la creazione di piccoli gruppi omogenei per età di massimo 5 persone, che, come una famiglia allargata, potranno anche avere contatti tra loro e utilizzare lo stesso mezzo. Sono già in arrivo i primi piani e questa sperimentazione potrà anche continuare in futuro se funziona. Infine per i servizi agli anziani, con la riapertura degli accessi di nuovi utenti alle Case di riposo, siamo stati informati che la Regione sta lavorando alla suddivisione netta tra centri diurni e case di riposo, per evitare contatti e affollamenti e nuovi casi di positività».

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