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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Fondazione Celeghin dona 142mila euro per la ricerca in Neuroscienze dell'università

Padova sta diventando un importante riferimento grazie al Padova Neuroscience Center diretto dal professor Maurizio Corbetta a cui la onlus ha devoluto l'ingente somma per il progetto "Neuro-Imaging studies of Oncological patients for Planning outcome and surgery"

Il Padova Neuroscience Center (Pnc), centro di ateneo supportato da sette dipartimenti beneficerà di un finanziamento di 142mila euro dalla fondazione Giovanni Celeghin che permetterà di curare una nuova strategia per la diagnosi e il trattamento di pazienti con tumori cerebrali, basata su una migliore comprensione della biologia tumorale e dell’organizzazione del cervello e del comportamento.

Innovazione

La neurochirurgia migliora la prognosi dei tumori cerebrali, ma è al momento guidata principalmente dalle immagini strutturali del tumore e i suoi effetti sul tessuto cerebrale. Nonostante le notevoli innovazioni nelle tecniche operatorie, non si tiene al momento conto dell’organizzazione funzionale del cervello e di come il tumore e la chirurgia influenzino tale organizzazione. Attualmente la strategia principale per preservare le funzioni cognitive durante la chirurgia, ovvero la stimolazione intra-corticale, si basa sugli studi pionieristici eseguiti più di settant'anni fa da Wilder Penfield. Da oggi il Pnc di Padova, diretto dal professor Maurizio Corbetta del dipartimento di Neuroscienze e ricercatore del Vimm, grazie ai nuovi fondi potrà fare grandi passi avanti con il progetto "Neuro-Imaging studies of Oncological patients for Planning outcome and surgery (Neuro - Onco Plan)".

Trattamenti mirati

«É un progetto unico per l’analisi sistematica della struttura, fisiologia, e metabolismo di tumori cerebrali in vivo, longitudinalmente prima e dopo la chirurgia - Corbetta - Lo studio è oggi possibile grazie alla Pet/Mri finanziata da Cariparo nel 2015, una particolare risonanza magnetica. Oltre a una tecnologia di avanguardia serve un team di ricercatori dedicati e
di grande talento grazie a cui ogni paziente viene visto da un gruppo multidisciplinare che include neurochirurghi e neurologi, neuropsicologi, medici nucleari, matematici e bioingegneri e collaboriamo anche con il gruppo di neuro oncologia dello Iov. I nuovi studi porteranno a una chirurgia più sicura e a un trattamento oncologico più mirato al fine di migliorare la
prognosi».

Uniti per la ricerca

«La nostra fondazione è sempre fiera di collaborare con le eccellenze della città in cui è nata - afferma la presidente Annalisa Celeghin - Ogni progresso nell'ambito delle cure sui tumori cerebrali, in questo caso della neurochirurgia, per noi è motivo di grande orgoglio. Ci auguriamo che il nostro contributo possa essere un ulteriore passo affinché queste patologie facciano meno paura».

Dati tecnici: il progetto

Sfruttando il sistema combinato Pet/Mri dell’Azienda ospedaliera universitaria i pazienti con diagnosi clinica di glioma (n=50, ~20% di basso grado) candidati a intervento di neurochirurgia saranno valutati a tre differenti intervalli: (T1) al massimo una settimana prima della chirurgia; (T2) un mese dopo la chirurgia, prima del trattamento chemioterapico e radioterapico; (T3) 3 mesi dopo la chirurgia al termine del trattamento. I pazienti saranno inoltre valutati tramite un esteso esame neuropsicologico per valutare il loro progresso clinico. L’obiettivo principale del progetto consiste nel creare una nuova strategia chirurgica basata su una comprensione più specifica degli effetti del tumore sia sul tessuto cerebrale circostante e distante, sia sul comportamento. Primariamente si vuole acquisire simultaneamente esami Mri metabolici, strutturali e funzionali su un gruppo di pazienti con tumore cerebrale, studiandoli prima e dopo la chirurgia (a un mese e tre mesi). Successivamente, ci si propone di sviluppare una valutazione funzionale abbastanza sensibile da rilevare disturbi secondari al tumore e alla chirurgia e in grado di misurare la disabilità cognitiva a lungo termine. Infine, le variabili di neuroimmagine e le misure comportamentali saranno correlate tramite metodi di machine learning, che permetteranno di selezionare le caratteristiche più importanti per predire i disturbi funzionali post-chirurgici e a lungo termine. Queste variabili potranno essere usate nel futuro in un nuovo sistema di neuro-navigazione come parte della pratica clinica. Attraverso questi studi, saranno acquisite nuove fondamentali conoscenze sugli effetti dei tumori sulla fisiologia, l’anatomia e il sistema di vascolarizzazione del cervello.

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