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Ipertrofia prostatica, screening gratuiti per la seconda malattia più diffusa negli over50

Il 30 novembre l’Istituto Flebologico Italiano di Padova promuove una giornata di visite per la diagnosi del problema che affligge oltre 6 milioni di uomini sopra i 50 anni

É sabato 30 novembre la giornata scelta per offrire alla popolazione maschile una serie di esami per la diagnosi dell'ipertrofia prostatica benigna. L'iniziativa si svolge all’Istituto Flebologico Italiano di Padova, centro di eccellenza in ambito uro-andrologico, con il contributo incondizionato di Neopharmed Gentili.

L'appuntamento

L'ipertrofia prostatica è la seconda malattia più diffusa negli over 50, ma resta un problema ampiamente sottovalutato nonostante interessi oltre sei milioni di persone sopra i 50 anni. Per diffondere la consapevolezza sulla patologia e sensibilizzare sull’importanza di riconoscerne precocemente i sintomi, l'istituto offre consulti urologici gratuiti (prenotabili telefonando allo 049.2271355).

Malattia e sintomi

L’ipertrofia prostatica benigna consiste in un aumento anomalo del volume della parte centrale della prostata che, con il passare del tempo, ostacola il normale flusso urinario. È un problema ancora poco conosciuto nonostante abbia sintomi evidenti: difficoltà a urinare, necessità di alzarsi più volte durante la notte, urgenza di vuotare la vescica in modo frequente anche durante il giorno. É una patologia degenerativa che, se non trattata tempestivamente, può portare all’indebolimento della vescica, con una riduzione della sua funzionalità, e causare disagi anche gravi. Ecco dunque perché è importante riconoscere subito i sintomi e intervenire per evitare complicanze.

L'importanza della prevenzione

«In Italia l’ipertrofia prostatica benigna è la seconda malattia per incidenza negli uomini over 50» spiega Dimitrios Kontothanassis, direttore sanitario dell’Istituto Flebologico Italiano «Ciononostante la maggior parte dei pazienti richiede un consulto medico solo quando manifesta già da tempo i sintomi, che vengono spesso interpretati come conseguenze inevitabili legate all’età. La prevenzione riveste un ruolo fondamentale: per gli over 50 è consigliato un controllo specialistico ogni sei mesi e per tutti, già dai 35-40 anni, si raccomanda uno stile di vita sano con una dieta bilanciata e un’attività fisica regolare. L’Italia ha, purtroppo, un triste primato in Europa per quanto riguarda l’aderenza alla terapia: solo un paziente su cinque porta a termine l’intero trattamento, a fronte di un 75-80% degli uomini che abbandona la cura dopo pochi mesi».

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