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Scuola

Scuole e Fase 2, nella task force della ministra Azzolina anche la padovana Daniela Lucangeli

Professore ordinario in Psicologia dell'educazione e dello sviluppo all'Università di Padova, Daniela Lucangeli fa parte della commissione straordinaria chiamata a studiare un piano nazionale per la riapertura delle scuole

«La Provincia di Padova, per competenza diretta, gestisce 46 Istituti scolastici superiori tra la città e il territorio provinciale. Ripartire senza la scuola segnerebbe un confine di non ritorno tra la nostra generazione e quella che verrà». Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova, affronta il tema "Scuole e Fase 2".

Fase 2

Afferma Bui: «I genitori, i ragazzi, gli insegnanti si aspettano risposte concrete. Hanno accettato la chiusura delle aule, degli asili, dei luoghi di istruzione di ogni ordine e grado con grande senso di responsabilità. Tuttavia, man mano che calano i numeri legati all’emergenza sanitaria e si apre la necessità di disegnare una fase 2, arriva il momento di ridefinire anche le priorità. La salute prima di tutto, ma insieme all’economia e ai posti di lavoro deve viaggiare di pari passo anche tutto il sistema scolastico. Mai come in questa emergenza si è capito che la scuola è qualcosa di più del nozionismo, è un momento fondamentale, pur con tutte le difficoltà, nella maturazione e nella crescita di un bambino, dalla pre-scuola fino a tutta l’adolescenza. Come Provincia siamo pronti a far partire tutte le opere necessarie per dare risposta all’esigenza di sicurezza dei ragazzi, dei docenti e dei lavoratori, ma servono soldi e indicazioni chiare dal Governo.

Nomina

Aggiunge Bui: «Abbiamo davanti solo pochi mesi per velocizzare tutto l’iter burocratico e sbloccare i cantieri tra maggio e agosto. Per questo accolgo con soddisfazione la nomina di due veneti nella commissione per le scuole voluta dal Ministro Azzolina: la professoressa Daniela Lucangeli, docente ordinaria di Psicologia dell’Educazione e dello Sviluppo dell’Università di Padova e Arduino Salatin presidente dell’Istituto nazionale salesiano di ricerca educativa di Venezia. In loro riponiamo la speranza che finalmente le esigenze  dei bambini e dei ragazzi trovino la risposta che meritano pur nella necessità di rispettare le regole di salute pubblica che questa emergenza sta imponendo. Investire nella scuola, nei bambini, nei giovani significa investire nei cervelli che domani troveranno soluzioni per garantire che la nostra salute, il nostro stile di vita e tutti i servizi che il nostro Paese ha finora garantito, possano continuare ad esistere».

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