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Cani e proprietari: alcuni errori comuni da evitare

Coccolarlo continuamente, tenerlo sempre in braccio oppure farci seguire costantemente senza abituarlo a stare un po’ da solo, sono abitudini che col tempo renderanno il nostro cane fragile e insicuro verso tutto quello che lo circonda

Da qualche giorno ho un nuovo amico che viene a fare lezione con me e che rappresenta in parte l’argomento di cui parlo oggi. Si tratta di un beagle di circa due anni molto diffidente con tutto e tutti e con l’abbaio immediato per chiamare i proprietari o per ottenere quello che vuole. I proprietari gli vogliono un mondo di bene ma non sapendo bene come gestirlo hanno concesso qualche vizio di troppo.

L’umanizzazione del cane

A volte il cane rappresenta un sostituto dei figli che se ne sono andati di casa, oppure il compagno inseparabile di persone che vivono sole o semplicemente un ulteriore membro della famiglia a cui però viene concesso di tutto perché ha un muso irresistibile. L’errore è quello di non considerarlo come un cane, con esigenze e dinamiche ben diverse da quelle umane. Coccolarlo continuamente, tenerlo sempre in braccio oppure farci seguire costantemente senza abituarlo a stare un po’ da solo, sono tutte abitudini che con il tempo renderanno il nostro cane fragile e insicuro verso tutto quello che lo circonda. Inoltre i cani sono abitudinari e tutte le cattive abitudini per loro diventano regole ben radicate difficili da togliere.

Le necessità basilari

Un cane fin da subito ha bisogno di un solido punto di riferimento che lo educhi alla quotidianità, che lo accompagni serenamente alla scoperta di situazioni nuove. Più gli proporremo delle novità e gliele presenteremo in maniera tranquilla e positiva, più il nostro cane prenderà sicurezza e imparerà ad ascoltarci perché saremo il suo riferimento per qualsiasi situazione. Bisogna ricordare anche che tutti i cani sono dotati di 4 zampe per poter camminare da soli. Lo sbaglio più frequente, soprattutto con i cani di piccola taglia, è quello di tenerli sempre in braccio. In questo modo il cane non riuscirà mai a conoscere da solo l’ambiente, diventerà totalmente dipendente da noi, sempre insicuro, pauroso e vorrà stare in braccio per sentirsi protetto, anche in situazioni tranquille e di normalità.

I comportamenti corretti

Cerchiamo quindi non accarezzarlo per ore fino a consumarci le mani per dimostrargli il nostro affetto. Oppure non cediamo ad ogni sua richiesta se si mette a pancia all’aria per essere accarezzato, oppure se ci porta un gioco per iniziare a giocare, oppure se ci chiede attenzioni o del cibo abbaiando di continuo. In questo caso è il cane ad averci addestrato alla perfezione ed il suo ragionamento sarà semplicemente che basterà fare qualche abbaio di richiesta per ottenere quello che gli passa per la testa. Cerchiamo invece di portare il nostro cane a passeggio ogni giorno facendolo camminare con un guinzaglio, il momento delle coccole è sacrosanto ma facciamogliele quando non ce le chiede oppure per premiarlo quando ci ascolta. Giocare con il nostro cane è importantissimo, ma iniziamo quando decidiamo noi, quando meno se l’aspetta o quando ha fatto qualche cosa di positivo. Infine diamogli il suo cibo solo nella ciotola, non diamogli il nostro mentre siamo a tavola perché avremo presto una presenza costante che abbaierà di continuo per ottenere sempre qualche cosa.

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