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Lunedì, 29 Aprile 2024
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A confronto per un settore che muove 1,5 miliardi nel Nordest: a Padova il Veneto Bike Forum

Sono 236 gli operatori del settore del cicloturismo, i rappresentanti della Bike Industry, gli albergatori e gli attori istituzionali arrivati da tutta la regione per la due giorni organizzata al Cento Culturale San Gaetano di Padova

Sono 236 gli operatori del settore del Cicloturismo, i rappresentanti della Bike Industry, gli albergatori e gli attori istituzionali arrivati da tutta la regione per il "Veneto Bike Forum - Il cicloturismo volano per lo sviluppo del territorio", organizzato al Cento Culturale San Gaetano di Padova.

Veneto Bike Forum

Oltre 130 gli hotel, i tour operator, le agenzie e i digital provider accorsi per la due giorni per gli workshop dell’evento, 22 le associazioni di categoria e gli enti locali promotori, 20 i relatori, 4 gli sponsor e oltre 60 i giornalisti accorsi per un convegno all’insegna dell’ascolto e del confronto attorno alle istanze di un settore che cresce. Una due giorni di talk e workshop per operatori del settore e appassionati del mondo bike destinata a tutti gli imprenditori del turismo in senso ampio del termine pensata per aiutarli a intercettare il target dei cicloturisti, italiani e esteri, e fare da volano per l’importante indotto economico che il settore genera. L’evento è voluto dalla Camera di Commercio di Padova e organizzato da Venicepromex - Agenzia per l’internazionalizzazione del sistema camerale veneto, con il patrocinio della Regione Veneto, del Comune di Padova e della Federazione dei Comuni del Camposampierese, e in collaborazione con Appe Padova, Cia Padova, Cia Veneto, Cna Padova, Coldiretti Padova, Confagricoltura Padova, Confapi Padova, Confartigianato Imprese Padova, Confartigianato Imprese Veneto, Confcommercio Padova, Confesercenti del Veneto Centrale, Confindustria Veneto Est, Federalberghi Veneto, Padova Convention Bureau DMO, Veneto Suoni e Sapori e il supporto tecnico di Viaggiare Curiosi e Dynatek. L’evento è organizzato grazie anche al supporto di aziende del calibro di BCC Patavina e Repower.

I numeri del settore

Il cicloturismo, in termini monetari, muove ogni anno in Italia quasi 4,6 miliardi di euro: nel Nordest questa cifra sfiorava, nel 2021, gli 1,5 miliardi di euro. Nel biennio 2020-21 quest’area infatti è stata la meta preferita per il 32% dei turisti del settore, turisti che spendono in media circa 115 euro al giorno tra pernottamenti, cibi e bevande, divertimenti e così via. Il settore gode di ben 600 mln di euro di fondi del Pnrr destinati e vede gli operatori professionisti profondamente ottimisti se è vero, come indica l’edizione 2022 del rapporto di Banca Ifis sull’Ecosistema della Bicicletta, che 9 imprenditori attivi in questo ambito su 10 scommettono su di una crescita del cicloturismo nel biennio 2022-23. In questo contesto il Veneto è una regione di punta con quasi ottomila chilometri di percorsi ciclabili censiti. Secondo i dati dell’Osservatorio Isnart L’istituto Nazionale di Ricerche Turistiche che fa capo al Sistema Camerale) le presenze di cicloturisti “puri” quelli cioè che basano la loro esperienza sul mezzo come elemento essenziale dell’esperienza di viaggio è cresciuta del +7,3% tra 2022 e 2021 raggiungendo i 9 ,2 milioni di turisti (erano poco più di 4,4 milioni nel 2019). In questo contesto proprio l’anno scorso il Veneto è stata la prima regione del Paese per presenze di cicloturisti con il 19% del totale delle presenze dell’anno e scalando una classifica che nel 2019 vedeva la regione in quinta posizione.

Veneto e Padova

Non solo la nostra Regione giocherà anche in futuro un ruolo di primo piano nel cicloturismo grazie allo sviluppo di ben cinque delle dieci ciclovie nazionali che attraversano il territorio regionale: la Ciclovia Vento, la Ciclovia Sole, quella Adriatica, del Garda e la Ciclovia Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia. Un investimento da circa 37 milioni di euro per circa 86 km di ciclovie perfettamente attrezzate quello annunciato dai ministri Governo Draghi ancora a gennaio 2022 per un territorio quello veneto che già ora offre circa 800 percorsi ciclabili, di pianura, di collina e montagna, di lago, mare e laguna, in un’offerta ricchissima e alla portata di tutti. Non solo per un turismo di viaggio ma anche per visite sostenibili e immersive nelle sue città d’arte. Padova, ad esempio, è la città in Italia con più piste ciclabili in rapporto alla superficie, sono infatti ben 181,7 i chilometri percorribili sulle due ruote visitando tutte le meraviglie dalla città. E le altre città del Veneto, Treviso come Venezia come Verona, Vicenza, ma pure Belluno con i suoi pendii e Rovigo con il parco del Delta del Po e tanto altro ancora, non sono da meno.

Punti strategici

Tra le tante idee e i progetti presentanti e discussi tra incontri e workshop il settore ha evidenziato 5 punti strategici per il facilitare il settore nell’attrazione dei non cicloturisti:

  • Si deve ragionare per target differenziati (under 25, over 60, famiglie con bambini, disabilità ecc) con la consapevolezza che il 90% turisti è fai da te e solo il 10% si affida ad un supporto organizzato con differenti gradazioni (da Giuded a Self-Guided). Tuttavia anche chi si arrangia cerca servizi collaterali
  • Fondamentali sono le infrastrutture e servizi per turisti e per la popolazione locale ma anche l’assistenza, l’accoglienza e accessibilità
  • Altrettanto strategica è la sicurezza a partire dalle piste ciclabili e dagli attraversamenti sulle strade fino alla cartellonistica e agli strumenti di story telling dei percorsi
  • Ma il settore chiede programmazione a partire dalle grandi infrastrutture degli aeroporti e degli hub ferroviari, e fino ad un Piano Regionale di Mobilità Ciclistica che vede la regione in attesa delle osservazioni del settore
  • Essere curiosi, fare economie di scala, internazionalizzare e ragionare della propria proposta in relazione alle infrastrutture presenti diventano quindi strumenti importantissimi per la crescita.

Strategie

In merito invece alle strategie per diventare un bike hotel di successo dal workshop sono emersi altri 5 punti:

  • Le strutture devono essere bike friendly, con servizi di ricarica per le e-bike, lavanderia e la possibilità di tenere la propria bici in camera
  • La creazione di una rete network per se3rvizi di noleggio, assistenza, guide, materiale informativo e tracce GPX
  • La presenza di centri benessere
  • La ricettività anche per una notte soltanto e l’offerta enogastronomica dedicata
  • e poi tanto marketing e comunicazione per informare dei servizi presenti

Antonio Santocono

«Possiamo dire che i risultati di questo Veneto Bike Forum sono più che lusinghieri» dichiara Antonio Santocono, presidente della Camera di Commercio di Padova «sono state infatti centinaia le presenze tra operatori del settore, attori istituzionali e opinion maker, decine gli speaker, attori istituzionali, i rappresentanti dei media. Il cicloturismo italiano ha grandi ambizioni di crescita e questa tipologia di fruitore, pure con tutte le caratteristiche di un movimento che crescendo si diversifica, si caratterizza per una profonda attenzione non solo del territorio che attraversa ma anche della cultura, dell’enogastronomia, dell’ambiente in cui è immerso. Padova, grazie a questo evento, conferma il suo ruolo di motore dell’innovazione, non solo tecnologica ma anche culturale ed economica in un settore, quello del cicloturismo, che ha considerevoli prospettive per il futuro».

Franco Conzato

«Abbiamo scelto un format non usuale che consente un approfondimento molto operativo sui temi in discussione» spiega Franco Conzato direttore generale di Venice Promex. «Un modello che permette l’emersione di alcune linee di indirizzo condivise dai diversi player coinvolti nella Bike Economy. Albergatori, produttori di bici, agenzie e tour operator specializzati e generalisti, attori dei servizi digitali dedicati hanno potuto confrontarsi, ascoltare i colleghi e portare le proprie istanze per la crescita. Il successo di questo Veneto Bike Forum è testimoniato dal numero considerevole di operatori presenti ed è frutto di un lavoro di squadra tra enti, istituzioni e privati attivi sul mercato che hanno concorso, insieme, a dare delle linee di indirizzo per lo sviluppo futuro di un settore in rapida espansione».

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