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Storie dell’Olocausto mai raccontate: Montagnana dedica otto pietre d’inciampo per ricordare

Grazie alla ricerca scrupolosa, appassionata e competente della 4 classe del Liceo classico europeo dell’Educandato San Benedetto, si è andati a scoprire la storia di queste famiglie che non erano di Montagnana, ma che hanno transitato nel territorio. Nel giorno della Memoria diventano una testimonianza importante per non dimenticare

Montagnana celebra la “Giornata della Memoria” con la deposizione di 8 pietre d’inciampo nel pavimento del portico di Palazzo Sanmicheli, sede comunale.

La storia ricostruita grazie ai ragazzi

«Si tratta di un atto di partecipazione emotiva e di ricordo per un evento tragico avvenuto nella nostra città - commenta il Sindaco Loredana Borghesan. Le storie che queste pietre raccontano sono otto casi di persecuzione e deportazione nei campi di sterminio di persone che non erano di Montagnana ma che erano in transito qui. Ne abbiamo sempre sentito parlare, ma non avevamo alcuna informazione precisa- continua Borghesan. Ora una ricerca scrupolosa, appassionata e competente della 4 classe del Liceo Classico Europeo dell’Educandato San Benedetto, coordinata dalla Professoressa Elisabetta Benetti e dall’educatrice Patrizia Crema ci ha offerto l’opportunità di ricordare quelle vicende con un atto fortemente simbolico nella Giornata della Memoria con una cerimonia pubblica, organizzata nel rispetto delle regole contro il contagio».

Le pietre d’inciampo

Le pietre d’inciampo ricordano la famiglia Jachia (Pasqua, Anselmo, Ercole e Ida) la famiglia Valabrega (Evelina, Umberto), Ida Moresco e Ludovico Baum: alcuni erano solo bambini. Le famiglie Jachia e Valabrega, arrivate da Torino a Montagnana, avevano trovato rifugio nelle nostre campagne. Vennero tutti arrestati nella notte del 23 dicembre 1943 dalla Polizia Fascista, per poi essere deportati in campi di concentramento. Da quei luoghi non fecero più ritorno.

Un prezioso servizio

La proposta di commemorazione di questi casi di deportazione è giunta al Comune di Montagnana oltre che dall’Educandato San Benedetto anche dalla Sezione ANPI del Montagnanese presente alla cerimonia di intitolazione con la Presidente Pierangela Vesentini. «Ringrazio i giovani e gli insegnanti che si sono dedicati a questa ricerca - commenta il Sindaco - per averci reso un prezioso servizio di testimonianza indiretta, utile a sentirci coinvolti e non distanti. Soprattutto in questo tempo in cui è facile dimenticare - continua- è fondamentale continuare a smuovere le coscienze e a fare del nostro meglio, come uomini e come cittadini, per impedire in futuro gli orrori del passato».

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