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Via Dante Alighieri, degrado alla chiesa di Sant'Agnese: la denuncia di Anima Critica

Si tratta di un edificio di origine medievale che fu luogo di culto sino al 1927

“Com'è possibile che alcuni luoghi simbolo storici della nostra città versino in tale stato di abbandono?”, dichiara Massimo Camporese, rappresentante di Anima Critica, in merito alla situazione in cui versa la Chiesa di Sant'Agnese a Padova, “Perchè lasciamo spesso che l'incuria ed il degrado abbiano il pietoso e squallido "merito"... il sopravvento nel mortificare antichi spazi di cultura e sapere che potrebbero andare recuperati e salvati? Lo storico edificio anche se sconsacrato da molti anni, merita un miglior biglietto da visita turistico e culturale...le erbacce che cingono d'assedio le antiche mura in via Sant'Agnese (angolo via Dante) sotto quell'impalcatura a faccia vista,ed il tabellone pastrocchiato dalle scritte del comune di Padova nel quale si annuncia la messa in sicurezza dell'edificio monumentale dà un immagine grottesca e surreale... Ma non è possibile fare qualcosa di concreto per dare un minimo di dignità ai nostri monumenti?”

Degrado alla chiesa di Sant'Agnese

CENNI STORICI.

“La chiesa di Sant'Agnese è un edificio di origine medievale che fu luogo di culto sino al 1927. Si affaccia sulla Stra' Maggiore ora via Dante Alighieri a Padova. Fu parrocchiale, poi rettoria dipendente dalla chiesa di San Nicolò Utilizzata come autorimessa sino alla fine degli anni novanta del Novecento, è ora in stato di completo abbandono. Della chiesa si hanno notizie sin dal XIIsecolo. Menzionata in documenti del 1202, acquisì il titolo di parrocchiale. La struttura, forse duecentesca, subì lavori di restauro ed ampliamento dagli inizi del XVIsecolo. Nella chiesa è sepolto l'abate Gasparo Patriarchi che nel 1775 compilò il Vocabolario Veneziano e Padovano. L'interno (lungo 15 metri e largo 7) è ora completamente stravolto. Vi erano alcuni grandi teleri di Francesco Minorello raffiguranti le storie della santa titolare ora esposti al Palazzo Episcopale. C'era pure la pregevole pala d'altare di Giandomenico Tiepolo Sacra Famiglia con le Sante Francesca Romana ed Eurosia poi portata a San Nicolò; sugli altri altari vi erano lavori di Giulio Cirello. Nella chiesa c'era pure un antico organo, ampliato secondo i canoni ceciliani da Domenico Malvestio: fu inaugurato da Oreste Ravanello e Luigi Bottazzo nell'agosto del 1899. Oggi si trova nella parrocchiale di Valle San Giorgio, a Baone”.

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