"Padova sempre meno verde"
Riceviamo e pubblichiamo:
L'Assessore Alain Luciani, analogamente ai suoi predecessori, ci tiene a mostrare che si preoccupa del verde urbano e dichiara, in un comunicato del 17 Marzo su PadovaOggi, che sta mettendo a dimora 200 nuovi alberi nelle vie cittadine. Egli ribadisce "… a riprova della forte attenzione e passione che questa amministrazione dedica al verde ...". Purtroppo, la realtà dei fatti è ben diversa. Valutando tutti gli eventi degli ultimi mesi si capisce che è una tipica operazione di facciata che nulla ha a che vedere con la reale e disastrosa gestione del verde di Padova. Da Maggio 2014 il settore verde non comunica più sul suo sito PadovaNet il piano degli abbattimenti degli alberi di Padova, se non recentemente con sporadiche segnalazioni di qualche isolato albero, né lo comunica ai cittadini che lo richiedono. Gli abbattimenti per un po' di tempo sono stati annunciati solo con fogli di carta affissi sugli alberi due giorni prima dell'abbattimento. Ultimamente non vengono messi più i fogli, non vengono date spiegazioni. I cantieri sono raramente a norma, le ditte di abbattimento passano nei giorni e nelle ore più strane per evitare foto, proteste e richieste dei cittadini, finiscono i lavori molto velocemente e non lasciano traccia se l'albero è sano, mentre lasciano i ceppi in bella vista a lungo nei pochi casi in cui è veramente a rischio schianto.
Da inizio anno, in reiterata violazione della legge 241/90 sulla trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni, non vengono più date le perizie degli alberi in abbattimento o abbattuti ai cittadini e ai comitati che lo richiedono, anche utilizzando l'apposito modulo amministrativo messo a punto dal settore. Sempre lo stesso settore verde non ha eseguito il censimento obbligatorio degli alberi monumentali, come indicato dall' art. 7, c. 2 che scadeva a luglio 2015, successivamente prorogato a dicembre 2015. Anzi, ha accelerato il taglio, rapido, silenzioso, quasi clandestino, di centinaia di grandi alberi che avrebbero potuto essere considerati monumentali, probabilmente per evitare la responsabilità di una loro manutenzione. Si è dato un regolamento, stralcio di quello edilizio, nel quale il danno e la distruzione degli alberi è depenalizzato, aprendo la porta alla distruzione incontrollata dei cunei verdi per favorire parcheggi, cemento e lo smog, più diffuso e cancerogeno dell'amianto. I numeri fatti circolare dal settore verde sugli abbattimenti annuali sono totalmente inattendibili e sottostimati, mancando una comunicazione trasparente, pubblicamente verificabile e dettagliata. È probabile che nel 2015 siano stati abbattuti oltre 500 alberi, come la media degli anni precedenti, e non 300 come affermato da Luciani, portando ad una deforestazione di oltre 2000 grandi alberi in quattro anni, molti dei quali erano sani e monumentali. Come comitato abbiamo il polso della situazione e sappiamo che i cittadini sono arrabbiati per i viali sempre più spogli, i parchi assolati e surriscaldati, i giardini scolastici desertificati così come per l'assurda chiusura dei parchi a tutti i cittadini adulti non accompagnati da bambini. Lo stesso vale per il reimpianto vantato da Luciani: senza specificare pubblicamente i dettagli delle specie piantate, del numero di piante per ogni specie per ciascuna via, quella dell'Assessore è solo propaganda di basso livello. Di fatto vengono piantumate prevalentemente specie decorative, arbustive, di terza/quarta grandezza (come in via Buzzaccarini) al posto dei vecchi alberi di prima grandezza abbattuti. Ciascuno di questi giovani arbusti messi a dimora ha una biomassa, una capacità di rimuovere la CO2 e di diminuire la temperatura dell'aria che è meno di un centesimo rispetto a uno degli tanti bagolari, pioppi e platani di 50-70 anni temuti e abbattuti dal settore verde. Pertanto neanche una foresta di 10000 arbusti, tanto amati da Luciani e dai responsabili del settore verde, sarebbero sufficienti a compensare i vantaggi offerti dai grandi alberi abbattuti soltanto nell'ultimo anno.
Il risultato finale delle politiche di questa giunta è quello di aver creato un pessimo settore verde, guidato da ingegneri e assessori privi di qualsiasi competenza in ecologia e botanica, che, alle richieste di chiarimenti, perizie e dialogo, non risponde con puntuale competenza e apertura ma piuttosto manda i vigili, intimidisce e denuncia sei onesti e preoccupati cittadini, come nel caso del platano n. 56 presso il ponte 4 Martiri. Un risultato niente male per un Comune il cui Sindaco ha appena autorizzato la possibile cementificazione della città oltre ogni misura immaginabile (4.5 milioni di metri cubi del PAT, in barba al promesso mantenimento del piano Piccinato) a scapito del verde, tra cui la imminente costruzione di 14 nuovi centri commerciali, dopo che ha promesso nel suo programma le seguenti azioni (programma del sindaco Bitonci, pg. 4, 2° par.): "Censimento e tutela dei parchi e delle aree verdi e loro messa in sicurezza. Protezione dei cunei verdi esistenti e creazione di nuovi spazi secondo il piano dell'urbanista Piccinato. Valutazione dello stato di salute degli alberi e loro tutela: no ad abbattimenti indiscriminati senza consenso dei residenti." Si, niente male per un Sindaco e degli assessori che trattano come nemici i loro datori di lavoro: i cittadini di Padova.
Alessandro Angrilli
Portavoce del Comitato Difesa Alberi e Territorio