"Pensiero su qualcosa di apparentemente insignificante", l'appello di un giovane ai concittadini di Maserà
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un giovane di Maserà di Padova ai suoi concittadini:
“Sono un cittadino di Maserà di Padova classe 1988, da qualche anno a questa parte mi chiedo: dove è finito il paese che mi ha cresciuto? Questa lettera vuole essere un modo alternativo di denunciare ciò che in questi ultimi anni è stato tolto ai tanti cittadini di questo piccolo centro della Bassa Padovana.
Ricordo l’accoglienza e la collaborazione tra parrocchia e Pro Loco, gli inviti a riunirsi e a condividere, ricordo le feste i gruppi invitati a suonare, le cover band, il carnevale di Bertipaglia, la festa della pizza e Maserà - non una strada di passaggio tra Padova e Conselve ma un crocevia tra Padova, Casalserugo e Conselve.
Il paese si è via via spento sotto la mania di accentramento delle risorse e i mezzi dedicati alle associazioni. Mi dispiace vedere decine di ragazzi disprezzare alcuni gesti di questa amministrazione e arrabbiarsi ma rinunciando alla contrapposizione, come in una sorta di assoggettamento intellettuale. Cosa significa che la popolazione nella fascia di età tra 16 e 60 anni si sente assoggetata dall’amministrazione o almeno da una parte di essa? Cerco di dimostrare che non ci si può solo lamentare, ma che bisogna impegnarsi per migliorare le cose. Chiede alla popolazione di tutte le età di farsi fautrice di rinascita, ai giovani di essere mezzo di collegamento tra le generazioni e agli adulti di essere una guida per chi ha voglia di costruire alternative".
Antonio