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In mezzo alla natura, insieme e senza smartphone: il Comune lancia l'iniziativa per stare insieme "disconnessi"

L'idea è dell'amministrazione comunale di Agna ed è rivolta ai giovanissimi, compresi tra i 7 e i 15 anni. L'iniziativa si chiama "C'era una volta camp" e richiama l'idea delle colonie estive, molto in voga negli anni ottanta

La regola numero uno è: vietato utilizzare i cellulari, e forse è anche l'unica. L'idea è dell'amministrazione comunale di Agna ed è rivolta ai giovanissimi, compresi tra i 7 e i 15 anni. L'iniziativa si chiama "come una volta camp", proprio perché quelle che vengono proposte sono attività da fare insieme, all'aperto, restando disconnessi da social e dal web. Proprio come si faceva fino a prima che ci fosse l'avvento degli smartphone. Il proposito è quello di rimettere al centro le relazioni abbinate a esperienze da vivere all'aperto. Dal 29 marzo al 2 aprile ci sarà l'opportunità di partecipare a questo camp svolgendo attività come l'orienteering o costruire e far volare gli aquiloni, ad esempio. 

«Abbiamo pensato di riproporre anche per il 2024 questa iniziativa per i nostri ragazzi del Comune di Agna. Si tratta di un'attività che viene organizzata da anni a Tonezza del Cimone, comune della montagna vicentina gemellato con Agna dal 2020. L’obiettivo principale è che i ragazzi possano assaporare, per qualche giorno, un mondo senza il web, senza social, senza cellulare, immersi nella natura. Il cellulare si potrà infatti utilizzare solo per emergenze e nelle ore pasto», spiega il sindaco di Agna, Gianluca Piva. Per questo l'amministrazione comunale si è messa in moto per offrire ai giovanissimi e alle giovanissime del comune, questa opportunità.  «Avendo visto con i miei occhi il successo dei primi camp a Tonezza, ho voluto proporlo anche ai nostri ragazzi che potranno usufruire di prezzi ridotti grazie ai rapporti del gemellaggio. L’organizzazione mi ha comunicato che ci sono già numerosi iscritti da varie località venete e anche fuori regione». Una opportunità quindi non solo di passare ore spensierate in una splendida località, ma farlo anche con coetanei che arrivano da altre province. Anche questo è un richiamo a una diffusa abitudine, in voga negli anni settanta e ottanta, soprattutto, con le cosiddette "colonie" sparse tra mare e montagna su tutto il territorio nazionale dove migliaia di ragazzini e ragazzine passavano un periodo di vacanza lontano dalle famiglie, seguiti e assistiti passo dopo passo. 

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