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Andrea Pivato, Team Volley Cittadella: «Paola Egonu? A dodici anni era già un talento, ma è arrivata col sacrificio»

La trascinatrice delle azzurre è nata a Galliera Veneta. Parla il presidente della sua prima squadra di volley, Andrea Pivato a poche ore dalla finale mondiale con la Serbia

Paola Egonu è senza dubbio la stella più luminosa dell’Italvolley rosa che in Giappone ha strappato il pass per la finale del Mondiale. Cresciuta nel  Team Volley Cittadella, Paola da giovanissima risiede a  Galliera Veneta. Abbiamo così chiesto al presidente della società, Andrea Pivato di raccontarci di Paola e dei suoi anni tra Cittadella e Galliera, poche ore dopo la grande prestazione personale che ha contribuito alla qualificazione in finale. 

Sport sano

Inevitabile chiedere a Pivato se ha avuto modo di sentirla in questi giorni: «Certo che abbiamo conservato un bel rapporto, ci sentiamo spesso ma mai durante le competizioni. Ci sentiamo poi quando finiscono». Ha cominciato a giocare a 12 anni, una nostra dirigente l’ha vista a scuola giocare e le ha chiesto notandola di venire a provare in palestra da noi. «Noi esistiamo per dare possibilità ai ragazzini e alle ragazzine di giocare,  di fare sport in un ambiente sano e sicuro, è questo il nostro obiettivo principale».

Talento

Si vedeva subito che nascondeva un grande talento? «Naturalmente la coordinazione non era delle migliori, vista anche l’altezza. Non avevamo necessità di metterle pressioni quindi l’abbiamo lasciata crescere con calma, lavorando appunto sulla tecnica. Ma dopo un anno e mezzo l’abbiamo portato a delle selezioni che organizza la federazioni e lì si sono accorti immediatamente che era un talento eccezionale sul quale si poteva lavorare. Poi Mencarelli la vede al Regional Day del Veneto dove vengono portati i migliori talenti della regione. Lei è stata subito presa in considerazione come atleta di interesse nazionale.  Invitano così anche noi al progetto club Italia, Paola ha fatto tutti i gradi di percorso fino ad arrivare in A1». Ha dovuto lasciare casa e affetti per trasferirsi che era giovanissima: «E’ andata a Milano quattordicenne, ha vissuto in foresteria, alla mattina andava a scuola e al pomeriggio agli allenamenti». A quel punto era chiaro che non è di un atleta normale che ci stiamo occupando. «Noi come società quando abbiamo accompagnato i vari passaggi di Paola insieme a Mencarelli ci siamo resi conto che stava divenendo un diamante».

Mondiali

Paola nel 2014 partecipa ai Mondiali juniores femminili: vince l’Italia e lei diventa la migliore giocatrice del torneo. Da lì comincia l’ascesa. Termina l’anno scorso il suo percorso a Milano e ora gioca stabile nel Novara, in A1. «L’anno prossima si vedrà  - spiega Andrea Pivato, perché ai livelli potrebbe venire anche richiesta dall’estero, come dai ricchi campionati russo e turco. Ma lasciamo che le cose seguano il loro corso, certo è sotto gli occhi di tutti quello che è diventata».

Forza di volontà

Cosa ha fatto la differenza nel farle raggiungere questi livelli? «Paola e ragazza molto volitiva che quando vuole raggiungere un obiettivo lo raggiunge. Da sola via da casa a 14 anni a Milano, se non avesse avuto quella forza di arrivare, non sarebbe successo. Il solo talento non basta. Si è impegnata e ci è riuscita».

Milano

Da Galliera a Milano, un bel salto: «L’ambiente in cui si cresce è importante e lei è cresciuta in un ambiente sano». Ci sono ancora margini di miglioramento? «Lei è ancora in fase di crescita, deve migliorare nelle difese e nelle coperture, ma sono passaggi che a vent’anni sono ovvi». E’ esagerato dire che in questo momento è la migliore del mondo? E’ la migliore del mondo se succede quello che tutti speriamo. Per scaramanzia, per ora, non voglio dire nulla».

Palmares

Giovanissima ma la Egonu è un’atleta già di grande esperienza. Entra nel giro delle nazionali azzurre nel 2014.e con la selezione under 18 vince l’oro mondiale e viene eletta “miglior giocatrice” del torneo. Ha giocato anche in under 19 e under 20 con cui ha vinto la medaglia di bronzo al campionato mondiale 2015. In seguito sono arrivate le prime convocazioni con la Nazionale maggiore, con cui, nel 2017, si è assicurata la medaglia d’argento al World Grand Prix. A 17 anni, nel 2016, ha fatto parte della spedizione a Rio de Janeiro partecipando ai Giochi.

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