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Padova, guerre stellari in arrivo tra Raiola e Mirabelli! Donnarumma in uscita?

Le dichiarazioni del procuratore Enzo Raiola pronto a portare Antonio Donnarumma via dal Padova subito. La risposta - piccata - del direttore Mirabelli, il silenzio del leader biancoscudato, la S.P.A.L sullo sfondo. Anatomia delle ultime 24 ore in casa Padova sull'asse Raiola-Donnarumma-Mirabelli

Poteva essere un mercato sereno? Ceeerto, che no! I tre acquisti in 15 giorni sembravano troppo belli e logici per essere veri, e a meno di due settimane dal termine dei trasferimenti invernali, esplode la bomba Donnarumma. A farla detonare? Manco a dirlo l'ineffabile, si fa per dire, Enzo Raiola. Sembra un deja vu, come il cugino Mino a suo tempo con il fratello Gianluigi nella primavera-estate 2017. Perché le parole sono importanti, soprattutto se vengono rilasciate su un media nazionale come LaCasadiC nella serata di mercoledì. «Donnarumma? Abbiamo ricevuto un’offerta contrattuale importante da parte di un club di Serie C e il giocatore sta valutando seriamente di prenderla in considerazione». Apriti cielo nell'ambiente biancoscudato, ancora alle prese con la difficile di-gestione della batosta contro il Mantova. Il leader, il capitano del veliero biancoscudato in odore di partenza. «Con il Padova non sono in atto discussioni per rinnovare e la società vuole aspettare la fine della stagione, ma Antonio ha 33 anni e deve chiaramente pensare al suo futuro. Quando ti propongono più anni di contratto e ti fanno sentire desiderato, è inevitabile valutare questa opportunità». L'opportunità, giusto per intenderci, si chiama S.P.A.L, da più di dieci giorni in pressing sull'entourage del calciatore con Tacopina attore protagonista nella trattativa. 

Parole, parole, parole

Serata e nottata di brutti pensieri, mattinata sul filo della tensione tra il centro sportivo Geremia e gli uffici di Viale Nereo Rocco 60. Mirabelli, e su questo difficile dargli torto, che si sente tradito dalla puntura velenosa del procuratore, ma non dal suo capitano, con quest'ultimo che non più tardi del 20 dicembre 2023, prima di Triestina-Padova, parlava così: «Rinnovo? Da parte mia c'è sempre massima disponibilità. Sarà la società a decidere, io ho sempre dimostrato quanto tengo a questa maglia. In caso di B ho il rinnovo automatico, quello sarebbe perfetto». Chissà cosa può essere cambiato in poco meno di un mese sull'asse Donnarumma-Raiola-Mirabelli, con il ds padovano sempre chiaro sul tema dei contratti. Questo il Mirabelli-pensiero non più tardi del 31 dicembre: «I giocatori in scadenza, oggi, non sono una priorità. Ci sarà tempo per fare i rinnovi se dimostreranno. Qui c’è da mettere davanti il Padova». Discorso che non fa una grinza, nel mondo delle persone comuni. Giochi, dimostri, vinci e rinnovi. Tutto filante come la mozzarella sulla pizza, meno filante nel mondo del calcio di oggi dove per un rinnovo importante spesso bisogna anticipare i tempi con largo preavviso. La partita di scacchi è in pieno svolgimento, con Mirabelli che non usa megafoni nazionali per fare valere la sua voce, ma preferisce i media locali, per la precisione padovasport, per dire come stanno le cose: «Ci siamo tutti stupiti di queste dichiarazioni, a inizio stagione abbiamo dato una linea precisa alla squadra sulla questione rinnovi. Alla presenza di tutti, dall'ad Bianchi al presidente Peghin, passando per il sottoscritto, l'allenatore e la squadra abbiamo fatto un patto tra uomini. Abbiamo detto che volevamo mettere davanti a tutto il bene del Padova, se a qualcuno non andava bene poteva trovare un'altra squadra nel mercato estivo. Abbiamo incassato l'okay da parte di tutti, compreso il capitano Donnarumma. Non credo che questa uscita del procuratore sia partita da Antonio, che conosco bene. Sono la persona che gli ha voluto più bene nella sua carriera calcistica, mentre al procuratore dico che ha sbagliato modi, tempi e parrocchia. Ne renderà conto, in un momento così delicato».

Ritorno al futuro? No, a spasso nel tempo! 

Parole e interpretazioni, emozioni e relazioni. Sembra di viaggare a spasso nel tempo. Nuovamente scintille nel triangolo Donnarumma-Raiola-Mirabelli, nuovamente dolori per i tifosi della squadra chiamata in causa, i padovani. Cognomi già sentiti, protagonisti diversi, squadre differenti, querelle sinistramente simile a quella dei primi mesi del 2017. In quel caso a far discutere era il rinnovo del contratto al Milan del neodiciottene - all'epoca - Gigio Donnarumma. Storia nota, con contorni leggendari. Il compianto Mino Raiola che sconsiglia al suo assistito di non firmare, Gigio che non se la sente di dire addio subito al Milan, Mirabelli che preme - forse anche troppo la mano - sul ragazzo, tanto che nelle segrete stanze del quarto piano di via Aldo Rossi, chi è rimasto dell'ufficio comunicazione ancora sussurra che quel contratto fatto firmare quasi con la forza dal direttore calabrese fu l'inizio della fine tra Milan e Gigio Donnarumma. I punti di contatto con la storia ci sono? Chissà, anche se Mirabelli il veleno nella coda per Enzo Raiola, lo conserva proprio nel finale: «Mi auguro che Antonio possa dissociarsi da queste dichiarazioni. Il suo procuratore ha detto che il giocatore deve pensare al suo futuro e via dicendo, ricordiamogli che lui lo usava come pacco postale, mandandolo un anno in Grecia non so a fare cosa. Mentre il sottoscritto lo ha portato al Milan con un contratto di quattro anni, sistemando la sua famiglia e le sue prossime generazioni...». È il 18 gennaio 2024, sembra tanto giugno-luglio 2017...

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