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Cittadella, Luca Maniero: «A Cosenza ci siamo tolti un peso. Il 3-5-2? Ha portato novità ed attenzione in più»

Il portiere padovano dei granata è stato protagonista di una prestazione decisiva al Marulla di Cosenza

Mentalità e pazienza. Luca Maniero dal 2018 ad oggi è uno dei punti fermi del Cittadella per importanza nel gruppo e per la capacità innata di farsi sempre trovare pronto quando serve. Dote sempre più rara ad altissimi livelli, ma che nel portierone padovano si riscontra sempre quando viene chiamato in causa, vedi l'ultima giornata thrilling dello scorso anno contro il Como o la trasferta di Cosenza dopo tante troppe sconfitte di fila. Migliore in campo, almeno 3 interventi importanti per blindare il punto in Calabria e la sensazione che Maniero, almeno per le prossime partite, sarà ancora il guardiano del Cittadella. «Questo pari é stata una bella cosa, anche perché il filotto di sconfitte iniziava a pesare. É un risultato che ci fa ripartire con visioni differenti, anche perché a Cosenza non era facile, in un ambiente decisamente ostico», riconosce il numero 77, al secondo caps in questa stagione. «É stato tutto nuovo, come il sistema di gioco che ci ha dato qualche stimolo di gioco ed attenzione diverso in più».

Stimoli ed attenzione che hanno fruttato un pari in grado di placare l'emorragia di sconfitte e riportare un po' di sereno nell'ambiente Cittadella: «In questo mese e mezzo, per come sono fatto, ho sempre cercato di portare un po’ di leggerezza al gruppo. Nemmeno all’interno riuscivamo a capire il perché di queste sconfitte, anche perché tra di noi non era successo nulla. Abbiamo affrontato le settimane sempre allo stesso modo, quindi era difficile trovare spiegazioni. Diciamo che tra novembre e dicembre ci è sempre girato tutto molto bene e poi in questo periodo non siamo riusciti a ribaltare gli episodi a noi avversi. La testa é il motore principale di tutto, ma quando non arrivano i risultati diventa tutto più difficile. Aggiungi la componente fortuna che spesso non c’è stata, basti pensare a Venezia dove pensavo fosse impossibile perdere per come abbiamo giocato e ti ritrovi nelle gare successive ad avere il pallone che pesa e scotta. Lo sapevamo che il girone di ritorno sarebbe stato più difficile, al tempo stesso sapevamo che prima o poi questo filotto negativo sarebbe finito. Ci siamo tolti un peso e a Cosenza nel post l’abbiamo vissuto con leggerezza. In questi mesi anche chi ha giocato meno non ha mai fatto mancare una parola di conforto ai compagni». 

Tra le novità della trasferta al Marulla c'è sicuramente l'uso della difesa a 3, sistema inusuali a queste latitudini negli ultimi anni, tanto che l'ultimo ad utilizzarla era stato Foscarini nel lontano 2014-2015, quasi una decade fa: «La difesa a 3? Messa in pratica mai prima di Cosenza, ma quando analizzavamo le avversarie spesso trovavamo situazioni simili e molte cose le abbiamo assorbite. Se a questo aggiungiamo che Carissoni e Rizza hanno giocato con questi sistemi di gioco l’anno scorso, diciamo che da professionisti, aldilà della tattica, in campo è fondamentale l’atteggiamento mentale. Il 3-5-2 ha portato qualcosa di nuovo, a livello mentale ha aiutato. Da dietro mi sono sentito sempre al sicuro osservando i difensori, perché ho rivisto voglia e compattezza nel ritrovare un risultato positivo. Il mister ora ha un’alternativa in più a disposizione e credo che con i nostri principi di gioco potrebbe darci vantaggi». 

Una maglia da titolare sorprendente per Maniero, come ha riconosciuto l'estremo difensore: «Quando ho scoperto che sarei stato titolare? Sabato mattina, ma mentalmente cerco sempre di arrivare come se giocassi. Ci speravo di giocare ed ero pronto. Quando me l’ha detto Gorini è andato tutto come immaginavo: una bella giornata a livello personale e un risultato positivo per la squadra. L’intervento più difficile? Quello su Florenzi non avevo visto il tiro partire, quindi dico l’intervento di Mirko Antonucci perché gli ho chiuso tanto specchio. Kastrati è venuto ad abbracciarmi a fine gara, è stato molto bello. Ci sosteniamo da sempre e sono felice anche per Pierobon perché gli abbiamo dato un sorriso in più. Ho lavorato tanto e penso di essermi meritato questa opportunità da titolare. Le scelte poi saranno di Gorini, ma io ci sono». 

E da un pari strappato con grinta, coraggio e voglia di non subire reti, si può ripartire guardando con fiducia il futuro: «C’è da lavorare, ma ci sono state risposte positive da tutti. Dopo 8 partite in cui abbiamo subito sempre gol, iniziava a pesare. Ora pensiamo al Modena e concludiamo al massimo questa stagione. Io ho molta fiducia per il futuro, possiamo ancora regalarci soddisfazioni».

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