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«Questa rete di testa la dedico a chi mi diceva che ero solo bravo tecnicamente...»

Il match winner della gara contro il Lecco, Claudio Cassano, vola sulle ali dell'entusiasmo e sogna in grande a Cittadella

La sua prima rete tra i professionisti proprio di testa. Proprio lui, alto 165 cm mal contati e un cognome che richiama irremidiabilmente genio e sregolatezza palla tra i piedi. Nel caso di Claudio Cassano il genio si può già mettere per iscritto è presente in dosi generose, mentre la sregolatezza, si spera, sia presente in dosi inferiori rispetto al suo omonimo Antonio di Bari Vecchia. A tre giorni dal gol decisivo con il Lecco, Cassano è ancora euforico, felice per quanto fatto e conscio della difficoltà del suo gesto tecnico, come riconosce lui stesso: «Ci ho messo un po' a realizzare quanto ho fatto», riconosce l'ex Primavera della Roma. «L'emozione è stata bellissima. Segnare il gol vittoria, di testa, all'89', che altro posso chiedere di meglio? Sono molto felice». 

Dopo il palo di Bari, finalmente è arrivata una bella soddisfazione. «Vero! Poi per me le partite contro il Bari sono sempre speciali. In quel tiro sono stato sfortunato».

Diciamo che ti sei rifatto con gli interessi. Primo gol da professionista, con una frustata di testa che a qualche compagno in spogliatoio ha ricordato il gol messo a segno da Messi nella finale di Champions League del 2009 a Roma. «Non mi aspettavo di farlo così, ma è la giusta risposta per chi mi ha scartato in passato per questioni di altezza. Non potevo chiedere di meglio! Tutti mi dicevano "bravo tecnicamente, ma fisicamente...". Sul paragone con le rete di Messi, chiedete pure a Pavan, è stato il primo a sussurarlo in spogliatoio. Messi è il mio grande idolo, potete immaginare la felicità di ascoltare ciò». 

E poi tre punti pesantissimi, che fanno tutta la differenza in classifica, non credi? «Magari contro il Lecco non è stata una prestazione scintillante, ma contavano i 3 punti. Arrivavamo da una settimana molto faticosa, siamo consci di dover migliorare nella gestione della palla».

A chi dedichi questa rete? «A tutte le persone che mi sono state vicino: la mia famiglia e il mio agente. Quest'ultimo mi segue da quando ho 10 anni ed ha sempre creduto in me. C'è un rapporto che va oltre il calcio. Appena tornato in spogliatoio ho sentito i miei genitori: mi hanno raccontato che c'è stato un boato nel palazzo dove vivo a Barletta al momento della mia rete».

Stai vivendo solo a Cittadella? «Al momento si, vivo a Fontaniva. La mia ragazza viene spesso a trovarmi, al pari della mia famiglia. Domenica allo stadio erano presenti dei miei zii e cugini che vivono a Padova».

Cambiando argomento, che idea ti stai facendo di questa Serie B? «Non è la Primavera, questo è sicuro. I ritmi sono più alti, gli scontri fisici sono duri. Devo riconoscere che il mister della Primavera della Roma (Guidi ndr.) mi aveva preparato in questo senso. Gorini mi sta dando fiducia in me e sono convinto di fare molto bene».

Nel finale contro il Lecco ti abbiamo rivisto ala sinistra. Meglio lì o sulla trequarti centralmente? «A me piace molto il ruolo del trequartista. A Roma ho fatto spesso l'esterno offensivo sull'out mancino ed è un ruolo che so fare molto bene. Posso giocare ovunque, va bene qualsiasi posizione».

Domenica arriva la Ternana. Ti aspetti una gara sulla falsariga di quelle contro il Como e Lecco? «Dobbiamo essere bravi ad interpretare la gara al meglio e pronti a qualsiasi situazione. Le squadre in B sono tutti molto buone, serve concentrazione in tutti i frangenti».

Tra le squadre che avete affrontato fino ad oggi, chi ti ha impressionato di più? «Il Parma ha tanta qualità in tutti i reparti e giocano molto bene. Sono meritatamente primi per quanto visto sino ad oggi».

A proposito di ex Parma, conosci il tuo omonimo Antonio Cassano? «No, però mi farebbe piacere conoscerlo. Mi hanno sempre accostato a lui e sarei felice di conoscerlo». 

È arrivato qualche complimento dai tuoi ex compagni della Roma? «Si certo. Ho sentito Pisilli, Faticanti, Pagano, sono rimasto in contatto con tanti ragazzi del settore giovanile giallorosso».

Concludendo, quali sono le aspirazioni per questa tua prima annata al Cittadella? «Mi sono ambientato abbastanza bene, non mi faccio programmi e penso partita dopo partita. Mi piacerebbe crescere in termini di continuità ed intensità all'interno della gara. Tutto questo avverrà giocando, sono fiducioso. Tra gol ed assist non ho preferenze e non mi pongo obiettivi». 

Sei molto giovane Claudio, c'è qualche tuo compagno con cui hai legato di più o ti fornisce più consiglio? «Branca mi parla molto, così come i miei compagni di reparto. Mi ha sorpreso l'umiltà e l'unità del gruppo». 

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