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Finale Coppa Italia C, Catania-Padova: le pagelle degli uomini di Torrente

Delusione pazzesca per i biancoscudati. Perrotta l'ultimo ad arrendersi, Delli Carri follia pagata carissimo. Ecco tutti i voti dopo la finale di ritorno del Massimino contro il Catania di Zeoli

Le pagelle della sconfitta del Padova nella finale di Coppa Italia C dopo il pari contro il Catania.

PADOVA (4-2-3-1)
Zanellati 5,5; Belli 5 (dal 20' s.t. Faedo 5), Delli Carri 4, Perrotta 7, Villa 6; Varas 6,5, Crisetig 5,5; Liguori 6 (dal 35' s.t. Crescenzi 5,5), Radrezza 7 (dal 35' s.t. Fusi 5,5), Valente 6,5 (dal 20' s.t. Palombi 5,5); Bortolussi 7 (dal 42' s.t. Capelli 5,5, dal 5' s.t.s. Zamparo s.v.)
PANCHINA Donnarumma, Mangiaracina, Dezi, Bianchi, Favale, Cretella, Tordini
ALLENATORE Torrente 5,5

Zanellati 5,5: Non esce sul terzo gol di Marsura e non è un errore di poco conto sull'economia del match. Non sicurissimo con i piedi, si sono viste versioni migliori del portiere di Coppa. 
Belli 5: Cicerelli si esalta nella serata più importante, il terzino padovano entra in sofferenza fin da subito. Prende un giallo inevitabile e da quel momento resta nel mirino degli attacchi catanesi. Non è un caso che il 2 a 1 arriva proprio su uno sfondamento della sua fascia di competenza. Tolto per evitare guai peggiori. (Dal 20' s.t. Faedo 5: Perde Marsura nel 3 a 2, non accorcia nemmeno sul cross da cui nasce il quarto gol della nottata a firma Costantino. Ha patito l'importanza della gara, abbastanza palese. Tutta esperienza buona per i playoff).
Delli Carri 4: Meriterebbe il 3 per come lascia nei guai i compagni, al tempo stesso finchè era rimasto in campo aveva chiuso ogni spiffero. L'intervento su Cianci è senza giusticazioni e non è la prima volta in questa stagione che compie interventi oltre al limite.  
Perrotta 7: Dubbi sul suo gomito nel rigore, si riscatta ampiamente nel corso della gara con chiusure puntuali su Di Carmine, una rete pesantissima e un paio di murate spettacolari. Stremato nel finale, Costantino lo anticipa nel momento decisivo. 
Villa 6: Sul suo out non arrivano particolari pericoli per lui, ma nonostante la grande libertà affonda poco, pensando a proteggere il Valente o Palombi di turno. In inferiorità numerica si fa valere in velocità, aiutando in raddoppio Perrotta e badando soprattutto al sodo. 
Varas 6,5: Si sacrifica tantissimo per i compagni, cambia almeno 4 o 5 posizioni al Massimino rendendosi sempre utile e risultando tra gli ultimi ad arrendersi. Risponde colpo su colpo, almeno a livello fisico, alle avanzate avversarie, non disdegnando la solita qualità sulla trequarti. 
Crisetig 5,5: Può fare di più? Certamente! Il giallo lo frena e lo invita a miti consigli. Perde il duello con Quaini, dominatore quest'ultimo in mezzo al campo della finale, rendendo non positiva la sua prestazione. Benino a contrasto, malino in fase di rilancio.
Liguori 6: Lui il gol lo segna, il resto chiedere informazioni a Nicolini di Brescia. Decisi passi in avanti per verve e voglia di spaccare in due la partita rispetto le ultime apparizioni. Tolto per ragioni di stato, forse la sua tecnica avrebbe fatto comodo nei supplementari. (Dal 35' s.t. Crescenzi 5,5: Estratto dall'armadio in una serata delicatissima, entra anche lui nel bailame dei due gol finali. Spiace, perché aveva impattato bene sulla gara prima della rete di Marsura)
Radrezza 7: Finché resta in campo è il faro della manovra padovana. Non siamo ai livelli dell'andata, ma comunque il Catania soffre la sua mobilità e le sue invenzioni, spesso, sono poco capite dalla staticità dei compagni. Cambiato anche lui per mettere chili e corsa assiste impotente al crollo finale. (Dal 35' s.t. Fusi 5,5: In palese soggezione nei minuti in cui è in campo. Sul suo lato il Catania trova spazi invitanti per il forcing disperato nei supplementari).
Valente 6,5: Ecco un altro che sa cosa vuole dire giocare un certo tipo di partite. Finché le gambe lo reggono è uno spettacolo perché non fornisce punti di riferimento a Castellini e Bouah. Da mettere al massimo dei giri per la post season. (Dal 20' s.t. Palombi 5,5: Una gara di trincea e palloni alti non è l'ideale per le sue caratteristiche. Si spende, ma è impalpabile).
Bortolussi 7: Segna il gol che illude, apre spazi e Celli lo soffre tremendamente. In generale domina il fronte offensivo e per questo motivo ha  lasciato un po' di perplessità il cambio con la squadra in 10. (Dal 42' s.t. Capelli 5,5: Getta al vento un contropiede nel finale dei tempi regolamentari e da quel momento perde il filo con il match. Dal 5' s.t.s. Zamparo s.v.: entra per battere i rigori, ma non arriva il suo momento. Purtroppo).
ALLENATORE Torrente 5,5: Finché la squadra è in 11 controlla il campo e la partita. Nel momento di difficoltà emotiva, stavolta, sbanda anche lui con cambi che danno insicurezze alla squadra. Sicuramente Radrezza, Liguori e Bortolussi erano stanchi, al tempo stesso avevano trascinato la squadra fino a quel momento della partita e forse richiedere un sacrificio ad uno dei tre poteva essere una buona idea. Facile dirlo con il senno del poi, la sensazione c'era anche finché accadeva il tutto in campo. Poco fortunato con il VAR, questo è poco mai sicuro.

CATANIA (3-5-2) Albertoni 5,5; Castellini 5,5 (dal 3' s.t.s Chiarella s.v.), Monaco 6,5 (dal 1' s.t.s. Kontek s.v.), Celli 6; Bouah 6,5 (dal 34' s.t. Rapisarda 6), Peralta 6 (dal 21' s.t. Chiricò 5,5), Quaini 8, Zammarini 6,5, Cicerelli 7 (dal 37' s.t. Marsura 7,5); Cianci 5,5 (dal 34' s.t. Costantino 7), Di Carmine 6,5
PANCHINA Furlan, Donato, Curado, Haveri, Ndoj
ALLENATORE Zeoli 7,5

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