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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

«Siamo una squadra rognosa per tutti. Carissoni? Un mistero perché giocasse in Serie C...»

Il direttore generale Stefano Marchetti sorride dopo il pari contro il Venezia, anche se dopo la sosta si auspica ulteriori miglioramenti da parte di Gorini e squadra

Un pareggio ricco di spunti e aspetti positivi, quello conquistato dal Cittadella contro il Venezia secondo il direttore generale Stefano Marchettii. «Abbiamo fatto una partita importante contro una squadra forte, che ha fatto un mercato per vincere il campionato», esordisce il dirigente granata. «Il Cittadella mi sta piacendo sempre di più. Dall'inizio della stagione non abbiamo sbagliato una partita, Parma incluso. Le partite sono determinate dagli episodi».

E se quel tiro di Pittarello al 3' fosse entrato, avremo visto un'altra partita?  «Probabilmente si, ma il tiro non è entrato! Dobbiamo fare meglio in fase finalizzativa perché certe occasioni bisogna sfruttarle, al tempo stesso sottolineo il grande lavoro di pressing delle punte a tutto campo. Il gol devono farli tutti, chiaro che aspettiamo quelli delle punte, ma se affineremo 2-3 cose potremo diventare fastidiosi».

Come si migliora il fiuto del gol nelle punte? «Lavoro e testa. A Cittadella sono passate punte che in carriera avevano faticato a trovare la via del gol, e qui hanno fatto tantissimi gol. A Cittadella per fare l’attaccante bisogna fare un certo tipo di lavoro, altrimenti non giochi. Non possiamo permetterci tatticamente il giocatore statico che vive per il gol. Cammin facendo i gol arriveranno, a patto di mantenere alta intensità e caparbietà, come ho visto in queste prime partite».

Carissoni, ancora una volta, tra i migliori in campo. «È un giocatore serio, vero e forte in tutte e due le fasi. È un "trattore", è un mistero come alcuni giocatori giocano in Serie C e  non si sa il perché. Meglio per il Cittadella. Oggi abbiamo dato segnali forti in tutti i reparti».

Cosa si porta dietro di positivo e da migliorare dal trittico Parma, Bari, Venezia. «Tante cose. In primis la solidità, siamo una squadra stagna, tosta, direi "tacchente", rognosa. È difficile giocare contro di noi, a patto di giocare ad alta intensità e mantenendo le misure giuste in campo. Serve essere perfetti come in queste prime gare. Abbiamo un'identità precisa che coinvolge staff e giocatori. Possiamo solo migliorare, anche per quanto visto a Bari o prima ancora a Parma».

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