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Padova, mister Oddo: «Mi è piaciuto lo spirito, da qui alla fine ci sarà bisogno veramente di tutti»

Le dichiarazioni del tecnico biancoscudato dopo la gara contro l'Atalanta Under 23 all'Euganeo

Buona la prima per mister Oddo. Il ritorno sulla panchina del Padova del tecnico pescarese è molto positivo e il secondo posto in classifica diventa matematica realtà nella serata dell'Euganeo. Queste le dichiarazioni di Massimo Oddo nel post gara: «Abbiamo fatto una grande vittoria contro una squadra del grande avvenire. Mi è piaciuto lo spirito, perché ho visto tante corse avanti e ancora di più indietro. Sicuramente sbaglieremo, ma l'importante è che andiamo a riprendere il pallone. C'è tanto da lavorare, ma in questo periodo servirà per mettere tante cose dentro. Possiamo migliorare la fase di possesso, tantissimo quella di non possesso, i momenti di gestione della gara, cercando di restare uniti e ordinati. Contro l'Atalanta abbiamo fatto qualche errore in uscita. Le cose da lavorare sono tante, ma stiamo lavorando insieme da 4 giorni. Ora abbiamo il tempo per mettere tutti allo stesso livello di preparazione. Mi aspettavo una reazione emotiva della squadra ed ora dobbiamo mantenere più a lungo questa mentalità, con voglia di migliorare e crescere. Oggi non avevo preparato la partita per allungarci in avanti, ma ero interessato a mantenere il blocco squadra compatto. All’inizio ci hanno messo in difficoltà, poi abbiamo aggiustato qualcosa. Crisetig si è iniziato a buttare nella linea difensiva e i terzini hanno sofferto meno. Fusi è un motore instancabile e di sostanza, mentre Cretella ha tutto per giocare in categorie superiori. Deve lavorare su se stesso ed oggi gli avevo chiesto di correre indietro. È solo l’inizio ed è stato bravo. Ho tante scelte in ogni ruolo con caratteristiche diverse. Oggi avevo bisogno di Crisetig, domani magari avrò bisogno di Radrezza. Da qui alla fine mancano 8 partite se andrà bene. C’è veramente bisogno di tutti e le scelte saranno solo in base a quello che mi trasmetteranno. Tordini? Aveva voglia, talvolta deve essere più ordinato  e qualche volta è arrivato davanti la panchina. Ha tante qualità, ma deve imparare a muoversi meglio in campo. La porta è stata inviolata per caso. Oggettivamente abbiamo rischiato troppo, sui cross rischiamo tanto. C’è tanto da lavorare sulla mia visione di calcio e per lavorare di squadra. Io non ho fatto nulla. Quando un allenatore subentra mette sul chi va là tutti perché c’è voglia di mettersi in discussione. Qualche indicazione è stata data, ma ho concentrato gli sforzi per spiegare lo spirito di gruppo. Al netto degli errori, lo spirito è quello che si è visto maggiormente. Confronto con l’esordio di due anni fa? Simile, anche li abbiamo sofferto tanto nel secondo tempo. La verità è che rispetto a due anni fa avevamo di fronte una squadra molto più forte di quella Pro Sesto. Ho trovato una squadra con fame e voglia di migliorarsi, che vuole raggiungere il risultato ad ogni costo. Ho cercato di sistemare la fase di non possesso, per trasmettere qualche concetto mio. Per alcuni tratti siamo stati molto ordinati, in altri meno. Siamo una squadra generosa, forse troppo. Abbiamo alternato buone corse, ad altre meno. Donnarumma è il capitano. Deve trasmettere più di tutti lo spirito della squadra».

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