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Cittadella, confronto tifosi-Gorini-Branca post Pisa. Stefano Marchetti: «Bisogna fare, più che parlare»

Il direttore generale si ritrova a commentare l'ennesima sconfitta dei suoi in questo ultimo mese e mezzo di campionato

Il momento no in casa Cittadella è alla luce del sole. Otto sconfitte sono tante anche per una squadra che ragiona in modo unico, tanto a livello societario, quanto a livello di tifo. Nella serata post Pisa una delegazione di tifosi granata ha dialogato con Gorini e i giocatori, rappresentati dal capitano Branca, fuori dagli spogliatoi del Tombolato per capire cosa sta succedendo. Un fatto non inusuale (purtroppo) nel calcio attuale e che fa ancora più specie in un ambiente come quello di Cittadella dove la squadra, solitamente, oltre ad essere protetta da determinate dinamiche tipiche di altre piazze più calde, viene coccolata, spinta e supportata dal suo tifo anche nei momenti più duri.
Solo un caso se ieri la squadra non si è avvicinata al settore più caldo dei supporters granata a fine gara, la zona della tribuna est occupata dai Rabaltai, come sempre avvenuto nelle precedenti sfide e sconfitte casalinghe contro Sampdoria, Parma e Catanzaro? 

La delicatezza del momento è lampante, a Cittadella ne sono tutti consapevoli. Nessuno sfugge dalle sue responsabilità, come nel caso del direttore generale Stefano Marchetti. Lui tanto nella buona, quanto nella cattiva sorte, c'è sempre, e mai come in questo periodo, insieme a Gorini, sta svolgendo il ruolo di parafulmine nei confronti di una squadra in down completo a livello nervoso e incapace emotivamente, prima ancora che tecnicamente, di ribaltare in qualsivoglia maniera il momento che sta attraversando. Questo il pensiero del direttore granata nel dopo partita: «Non mi piace ripetere e dire cose banali. Il momento è molto difficile e bisogna essere corretti dicendo che si sta cercando in tutti i modi per venirne fuori, ma dobbiamo metterci del nostro. Contro il Pisa dovevamo pareggiare, ma non è stato un grande Cittadella ed ho l'onestà intellettuale di riconoscerlo. Il Cittadella mi era piaciuto di più a Venezia, purtroppo siamo riusciti a fare l’ennesimo disastro su un gol evitabilissimo che nasce da una punizione inesistente. Sono stanco, la partita è stata brutta ergo in questa sconfitta ci abbiamo messo del nostro. Ho visto solo per 20' un Cittadella decente, non ho visto un grande Pisa, purtroppo portiamo a casa l’ennesima bastonata. Ora vedremo di rimetterci in piedi. Ritiro pre Cosenza? Siamo insieme tutti i giorni, siamo questi, se ne viene fuori in un altro modo, ma non come contro il Pisa. I tasti da toccare si sono visti a Venezia, ma non contro il Pisa. Negli episodi in questo periodo non siamo più bravi degli avversari. Siamo discontinui, nella stessa partita giochiamo due partite e questo destabilizza. Il gol preso non è da prendere, se proprio lo dobbiamo prendere in quel modo. Non si molla, cerchiamo di portare a casa questa salvezza. Abbiamo tanti infortunati, Pavan, Negro, Baldini e Vita, ma non voglio piangermi addosso. Non sono le assenze a fare la differenza, bensì chi va in campo. La differenza la fanno quelli che vanno in campo, bisogna fare più che parlare. Abbiamo sofferto la pressione del risultato? Normale quando c'è bisogno di punti. Abbiamo forzato giocate perché il Pisa ha fatto molta densità in mezzo al campo, giocando con aggressività. Nel primo tempo non abbiamo trovato sbocchi esterni ed abbiamo fatto una fatica devastante. Nella ripresa per 20' abbiamo fatto il Cittadella, ma poi l'infortunio di Baldini ci ha fatto indietreggiare, portando gli avversari troppo vicini all'area di rigore fino alla "putt****ta" totale in occasione del gol».

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