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Calcioscommesse, Milanetto al gip: “Anche altre partite combinate”

Il centrocampista del Padova, ex giocatore del Genoa, nel suo interrogatorio di garanzia, ieri ha negato un coinvolgimento personale nelle combine ma avrebbe accennato a ulteriori partite truccate oltre a quelle già scoperte dagli inquirenti

Ha escluso ogni personale responsabilità rispetto alla presunta partita truccata Lazio-Genoa che gli è contestata nell'ordinanza di custodia cautelare che l'ha portato agli arresti quattro giorni fa, ma avrebbe anche lanciato “il sasso”, accennando a ulteriori combine. Queste le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista del Padova ex giocatore del Geona, Omar Milanetto, nel suo interrogatorio di garanzia ieri davanti al gip del tribunale di Cremona Guido Salvini. Un contributo che potrebbe ulteriormente ampliare il campo di un'indagine che vede sempre più compromesse anche le società. E' probabile che nei prossimi giorni Milanetto sarà sentito dal pm Di Martino.

CENTROCAMPISTA IN DIFESA. Milanetto, secondo il suo avvocato, Mattia Grassani, ha chiarito due fatti: la sua conoscenza con il bosniaco Sergio Altic e la riunione a Modena in cui ha incontrato il capitano della Lazio Stefano Mauri. Riguardo a queste due circostanze il calciatore ha fornito una documentazione di 79 pagine. L'avvocato Grassani ha detto che Milanetto non è mai stato all'hotel Una Tocq di Milano il 15 maggio del 2011 con gli autori della combine di Lazio-Genoa, come contestato nell'ordinanza di custodia cautelare, perché "la data e l'ora sono incompatibili". A Milanetto sono state poste domande anche sul derby di Genova, alle quali ha risposto di non c'entrare nulla. Il giocatore reputa la carcerazione "ingiusta e pesante", chiedendo di tornare in libertà.

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