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Il presidente del Coni Veneto Gianfranco Bardelle in Regione per studiare la ripartenza

Nella sede Grandi Stazioni di Venezia il presidente del Coni Veneto Gianfranco Bardelle, coadiuvato dai due vicepresidenti Guido Di Guida e Enrico Boni, e il presidente del CIP Veneto Ruggero Vilnai, insieme al vice presidente Giovanni Izzo, si sono confrontati con l’assessore allo sport Cristiano Corazzari

Il Coni Regionale insiste nell’opera di dialogo e proposte alla pubblica amministrazione e dopo aver incontrato recentemente il presidente di Anci Veneto Mario Conte l’attenzione si è spostata di nuovo verso la Regione Veneto. Nella sede Grandi Stazioni di Venezia il presidente del Coni Veneto Gianfranco Bardelle, coadiuvato dai due vicepresidenti Guido Di Guida e Enrico Boni, e il presidente del CIP Veneto Ruggero Vilnai, insieme al vice presidente Giovanni Izzo, si sono confrontati con l’assessore allo sport Cristiano Corazzari, l’assessore all’istruzione Elena Donazzan e l’assessore al turismo Federico Caner.

Ruolo

L’iniziativa è stata fortemente voluta dal massimo organismo sportivo del Veneto che ha voluto mettere in evidenza come lo sport non possa essere considerato un’attività secondaria per il ruolo che assume. «Lo sport – afferma Gianfranco Bardelle - nel quadro economico veneto ha una parte rilevante con oltre 3mila aziende impegnate, soprattutto appartenenti al settore turismo-sportivo. Ha effetti diretti anche nel settore sanitario, per il contributo forte al benessere complessivo, educativo, in quanto maggiore agenzia, insieme alla scuola, per la crescita delle nuove generazioni». 

Terapia

«La pratica sportiva – aggiunge Ruggero Vilnai – è sempre stata la migliore terapia per la salute fisica, psichica e sociale, in particolar modo per il settore paralimpico. E’ necessario che le istituzioni diano un aiuto concreto anche per non assistere alla chiusura di molte società». Il Coni e il Cip Regionale hanno spiegato in dettaglio gli effetti che l’intero movimento ha subito negli ultimi mesi. Aumento dei costi per la sanificazione e gestione degli impianti, taglio delle sponsorizzazioni, perdite delle quote sociali e difficoltà al sostegno agli operatori dello sport. Particolarmente problematico per le piccole società appare in questa fase il rapporto con la scuola. Infatti molte società sportive, in particolare nelle discipline cosiddette minori, utilizzano le sedi scolastiche per la loro attività e il rischio è quello che vengano bloccate non si sa per quanto il loro utilizzo per una ripresa degli allenamenti. Inoltre, poiché la ripresa dell’attività scolastica creerà problematiche complesse relative agli spazi e agli orari, si paventa il rischio che si dimentichi che l’educazione fisica è una materia che ha pari dignità con le altre e che deve essere adeguatamente considerata nella proposta organizzativa.

Strutture scolastiche

Unanimi i pareri degli assessori presenti all’incontro che hanno sottolineato la correttezza delle problematiche espresse dal mondo dello sport, hanno evidenziato l’impegno di esaminare in modo adeguato le possibilità di ulteriore sostegno economico e hanno infine chiesto al Coni e al Cip di fornire un quadro dettagliato della situazione relativa alle difficoltà delle società sportive e degli operatori sportivi il cui rapporto di lavoro o di collaborazione sia stato interrotto a causa della crisi. Anche il fronte relativo alle palestre scolastiche è stato considerato elemento prioritario anche alla luce dell’invito del Coni Regionale di considerare vitale la collaborazione tra mondo sportivo e scolastico. «Il tema dell’utilizzo delle strutture scolastiche – hanno concluso unanimi il presidente del Coni Bardelle e il presidente del Cip Vilnai - per l’attività delle società sportive, ricomprendendo anche quelle appartenenti al mondo del paralimpico, non è differibile ed è necessario tenere uno stretto rapporto con l’ANCI prevedendo anche un intervento diretto dell’Ufficio scolastico regionale».

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