I famigliari di Mattia ricordano il compleanno del figlio, il 13 febbraio, e tornano sul desiderio di rendere giustizia alla sua memoria. «Perché non si sentono i testimoni? Dove sono sparite le foto di quella notte?»
I genitori chiedono come mai nessuno ha mai voluto ascoltare i testimoni presenti sul luogo dell'incidente e dove sono sparite le fotografie di quella notte
Nel pesarese una giovane coppia si schianta contro un'altra auto uccidendo tre persone. I due sono sbalzati fuori dalla loro. Lei muore, lui nega di essere stato al volante. E la Procura di Ancona fa una scelta opposta a quella di Treviso
«Oltre alla delusione per una sentenza che naturalmente non ci aspettavamo, certa stampa locale, prosegue a ricostruire la notte del 5 aprile citando fatti che proprio i procedimenti giudiziari hanno già chiarito non essere avvenuti come è stato riportato»
Resta il giallo sulle foto dell’incidente, scomparse e rimane il dubbio sul dna nella cintura di sicurezza del guidatore, che è incompatibile con quello del giovane
«Il professor De Leo - spiega l’avvocato della famiglia Tindaci - insinua che l’iniziativa di denunciare la polizia stradale per la perdita o sottrazione delle fotografie sia strumentale per la causa civile nella quale, a suo modo di vedere, ci sentiremmo deboli. Io devo contestare assolutamente questa visione, la causa civile è fondatissima e in appello contiamo di rovesciare completamente la sentenza di prima grado e non abbiamo nessuna necessità di un esito di un processo penale nei confronti della polizia che comunque non ci darebbe mai le prove che sono state a sue tempo sottratte»
La famiglia Tindaci sceglie il silenzio e non risponde al professor De Leo al quale replica l'avvocato Vieri Tolomei: «Cerchiamo solo la verità e non uno scontro tra famiglie. Nell'interesse di tutti»
La mancanza di immagini della scena della strage è solo uno dei tanti punti oscuri di una vicenda che, a quattordici anni dalla morte dei tre ragazzi, sembra ancora lontana dalla soluzione. Lorenza e Giorgio Tindaci in un'intervista esclusiva raccontano il loro calvario