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Già stese le reti per tutelare la migrazione dei rospi, ma c’è ancora bisogno di aiuto e si cercano volontari

In queste settimane gli operatori del Parco Regionale dei Colli Euganei hanno completato il posizionamento di 5,5 km di recinzioni alle strade per salvare la vita ai batraci. Al via anche la campagna di arruolamento di nuovi volontari da parte dell’Associazione S.0.S. anfibi colli Euganei

Con l’arrivo di febbraio, sui Colli Euganei, il risveglio dei rospi dal loro letargo è imminente. Subito dopo inizia la migrazione dai luoghi di svernamento a quelli umidi di riproduzione a fondovalle ed è in questo breve tragitto che si nascondono le maggiori insidie per la vita degli anfibi, soprattutto se il transito implica l’attraversamento di una strada. I poveri rospi innamorati rischiano di venire schiacciati dal transito delle auto a migliaia.

Il progetto di tutela

In passato il loro numero veniva letteralmente decimato. Anche con la realizzazione dei primi rospodotti i risultati non sono mai stati soddisfacenti: gli imbocchi troppo stretti e non serviti da lunghe cortine di reti oscuranti che convogliassero gli animali verso il passaggio sicuro, rendevano inutile questo accorgimento. Oggi invece grazie al Progetto di tutela degli anfibi, che oltre al Parco Regionale dei Colli Euganei coinvolge Veneto Agricoltura e l’Associazione S.O.S. Anfibi Colli Euganei, la loro migrazione è più sicura perché protetta da chilometri di reti che di fatto bloccano l’attraversamento dei nastri d’asfalto.

I punti di forza

«Con questo progetto – spiega il vicepresidente Antonio Scarabello – il Parco è riuscito ad accompagnare la richiesta dell’Associazione S.O.S. Anfibi per una copertura maggiore delle aree di migrazione con le reti. Rispetto al 2017, quando questo strumento è stato introdotto per integrare il funzionamento dei rospodotti, l’estensione è andata sempre crescendo fino ad arrivare agli attuali 5,5 km a servizio di 12 siti migratori. Altro punto di forza è il tempismo: quest’anno siamo riusciti a muoverci con un buon anticipo.

Il lavoro si anticipa a causa degli inverni più caldi

A causa degli inverni sempre più caldi, la data del risveglio dei batraci potrebbe anticiparsi di qualche settimana e quindi oggi esiste l’urgenza che tutto sia predisposto anzitempo. In queste settimane le stesura delle reti è già stata completata in via Volti; via Tramonte; via Liviana; via Vallarega; via Ferruzzi e via Da Vinci a Torreglia. La stessa cosa è accaduta per Via Diana, strada provinciale Valsanzibio Villa Barbariga a Galzignano; per via Costigliola/Monticello e via Palazzina a Rovolon; via Valli a Teolo e via Ca’ Orologio a Baone. Anche questo è un obiettivo raggiunto».

Le reti verranno monitorate

Reti che poi verranno costantemente monitorate dell’Associazione S.O.S. Anfibi Colli Euganei e svuotate dai volontari che ne fanno parte, raccogliendo i rospi per deporli a valle delle strade o comunque in prossimità delle aree umide in cui le femmine depongono le uova. 

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Il lavoro dei volontari

«La nostra associazione – spiega la dott.ssa Elisabetta Borsato, presidente di S.O.S. Anfibi Colli Euganei – esiste dal 2020 ed è costituita da una cinquantina di soci. Persone alle quali va rivolto un grande grazie per la sensibilità dimostrata alla causa dei rospi e l’impegno profuso per il loro salvataggio. Va ricordato che i vari gruppi sono impegnati per mesi, di notte, con diverse uscite anche in occasione di piogge battenti e il loro impegno si estende oltre alle zone coperte della reti. Lo scorso anno, ad esempio, sono stati tratti in salvo circa 200 esemplari di rospo comune intrappolati in una vasca di laminazione in via Bettone a Teolo, altri mille hanno avuto salva la vita in Via Pergolette-Anconetta a Lozzo Atestino, altri ancora sono stati sottratti ad una morte certa in via Aganoor ad Arquà Petrarca. È soprattutto grazie a loro se negli anni si è riusciti a salvare un numero sempre maggiore di anfibi e ad ottenere una maggiore attenzione nei confronti del problema. Oggi ci sono persone che si stanno rendendo disponibili alla realizzazione di piccoli stagni nelle loro proprietà a monte degli attraversamenti stradali: sono segnali importanti, da considerare come enormi passi avanti nella tutela della biodiversità di cui è ricco il Parco».

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I numeri

Lo scorso anno sono stati ben 27.800 gli anfibi aiutati a raggiungere le zone di riproduzione, 29mila l’anno precedente, non solo rospi comuni, ma anche rane lataste, rospi smeraldini, salamandre, e raganelle.  La migrazione di andata dura sino a fine marzo, quella di ritorno avviene dopo circa un mese, un mese e mezzo e richiede le stesse attenzioni.

Si cercano volontari

Per questo l’Associazione S.O.S. Anfibi Colli Euganei ha avviato anche quest’anno la campagna di arruolamento di nuovi volontari, per aderire basta inviare una mail a sosanfibipadova@gmail.com segnalando la propria disponibilità e il comune di residenza. Gli interessati poi verranno contattati da un operatore dell’Associazione per fissare un incontro in presenza presso i siti di migrazione, in cui verranno illustrate le modalità operative e le dotazioni necessarie per operare in sicurezza.

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«Aumentare il numero dei volontari – conclude la dott.ssa Borsato – ci consentirebbe di occuparci di altri siti di attraversamento. Oggi ne vengono custoditi 12, il numero di persone che si prestano agli interventi è appena bastante per questi, in quanto le reti vanno svuotate tempestivamente, ogni sera, anche perché diversamente gli animali cercherebbero di scavalcarle o di passarvi sotto. Il loro istinto è troppo forte per essere trattenuto a lungo. Ma se ci fossero più persone potremmo occuparci anche di altre aree in cui, purtroppo, le stragi continuano».

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