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Almeno 200 famiglie a rischio sfratto dopo lo sblocco. Il Comune mette un milione di euro

L'assessora Nalin: «Siamo arrivati ad un momento che rischia di trasformarsi, per tutto il paese, in una bomba sociale, a maggior ragione perché questo provvedimento va di pari passo con lo sblocco dei licenziamenti»

Da oggi 1 luglio circa 200 famiglie residenti a Padova rischiano di rimanere in strada. E' partito lo sblocco degli sfratti dopo la sospensione attuata dal governo per contenere i danni della pandemia. Per cercare di ridurre il colpo, l'amministrazione comunale però ha investito 1 milione di euro da utilizzare per coprire gli affitti arretrati, ma soprattutto per portare avanti politiche abitative efficaci.

Bomba sociale

«Siamo arrivati ad un momento che rischia di trasformarsi, per tutto il paese, in una bomba sociale, a maggior ragione perché questo provvedimento va di pari passo con lo sblocco dei licenziamenti» evidenzia l'assessora al sociale Marta Nalin. A Padova parliamo di oltre 200 sfratti in attesa di esecuzione. Famiglie che si sono trovate nelle condizioni di non poter pagare l’affitto e che ora rischiano di trovarsi senza casa: «Una situazione che va ad aggravare la precarietà delle vite di moltissime persone, che se non gestita rischia di avere ricadute enormi sui servizi sociali, sulle comunità e sulla città intera» prosegue Nalin «e per questo nei mesi scorsi abbiamo avviato interlocuzioni con vari soggetti, come le associazioni degli inquilini e dei proprietari, il tribunale, l’ordine degli avvocati, Ater e la Prefettura, che nei prossimi giorni proseguiranno in un tavolo operativo che li coinvolgerà tutti. E’ necessario costruire una rete per affrontare il tema, perché solo con la condivisione delle informazioni e dei dati precisi, oltre che con il confronto costante, possiamo farci un’idea chiara della portata del fenomeno sul nostro territorio».

I sostegni

L'assessora Nalin però ha già avuto l'ok dal sindaco Giordani per investire da subito un milione di euro: «Saranno dedicati alle politiche abitative, ma in questo particolare momento storico definiremo assieme a tutti gli attori come utilizzarli. Dobbiamo sempre ricordare che dietro ai numeri, ai provvedimenti di legge, alle statistiche sulle disuguaglianze, ci sono volti e le storie di moltissime persone e a noi sta il compito di trovare soluzioni concrete per garantire loro un futuro dignitoso» chiude Marta Nalin.

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