In 350, davanti Palazzo Moroni, per chiedere un porto per la Sea Watch e la Sea Eye: a bordo 49 persone
La rete Mediterranea Savings Humans ha lanciato una mobilitazione per sensibilizzare sulla drammatica situazione dei quarantanove migranti a bordo delle due navi da oltre due settimane
Come in molte città sparse per la penisola, Palermo, Napoli, Bologna, Genova, Vicenza, anche a Padova, la rete Mediterranea Savings Humans ha lanciato una mobilitazione per sensibilizzare sulla drammatica situazione dei quarantanove migranti a bordo della Sea Watch e la Sea Eye e contro la chiusura operata dal ministro dell'interno Matteo Salvini.
Mediterranea
Lanciata da Mediterranea con lo slogan "Salvare vite umane in mare è anche salvare noi stessi!", l'iniziativa a Padova è stata coordinata da Clara Mogno, che fa proprio parte della rete Mediterranea. La mobilitazione ha raccolto parecchie adesioni: dalla rete Sconfinamenti a Open the borders, Catai, Coalizione Civica, Prc., Potere al Popolo, i Giuristi Democratici, Sinistra Italiana, Oblò, Adl e altre ancora.
Tra i presenti anche le assessore Francesca Benciolini e Marta Nalin. Tra coloro che invece sono intervenuti, da segnalare il professor Mosconi e l'avvocato Aurora D'Agostino anche se l'intervento più applaudito e che ha suscitato maggiore emozione è stato quello di Alessandra Sciurba che è da pochi giorni scesa dalla Sea-Watch 3 che è stata contattata al telefono. Alessandra Sciurba, fa infatti parte di Mediterranea Savings Humans, ed è intervenuta raccontando per esperienza diretta la drammatica condizione di 49 persone, tra cui dei minori, sono costretti in mare aperto, da settimane, dopo essere stati soccorsi nel Mediterraneo.