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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Crediti, bonus e Pnrr, Gerotto: «Così andiamo incontro a crisi sociale per imprese e famiglie»

Il presidente di Ance contro il Governo, che starebbe per inserire nel decreto legge una norma che di fatto bloccherebbe la facoltà degli enti pubblici di acquistare i crediti incagliati

«Fermando l’acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza una soluzione strutturale alternativa ci sarà una grave crisi sociale ed economica per migliaia di famiglie e imprese». Il presidente di Ance, Alessandro Gerotto, commenta la notizia secondo la quale il Governo starebbe per inserire nel decreto legge sul Pnrr una norma che di fatto bloccherebbe la facoltà degli enti pubblici di acquistare i crediti incagliati derivanti dai bonus edilizi.

Senza liquidità

«Se il Governo blocca l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici, che si stanno facendo carico di risolvere un’emergenza sociale ed economica sottovalutata dalle Amministrazioni centrali senza aver individuato ancora una soluzione strutturale – spiega Gerotto - migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto con gravi conseguenze per la famiglie».

I crediti

«Spero che si tratti di un errore, seppure grossolano. Non posso credere che il Governo pensi di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte degli Enti Locali senza prima aver individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo. E ricordo che è da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere la situazione che è diventata drammatica. Forse non ci si rende conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere».

La crisi

«Mi auguro, sinceramente, che il Governo smentisca quanto prima la notizia perché il blocco dei crediti, per chi non se ne fosse accorto, ha messo in crisi le imprese  che non  riescono a monetizzare i crediti, mentre le poche che sono riuscite a scambiarle nel mercato lo hanno dovuto fare perdendo, mediamente, dal 25 al 30 per cento rispetto al valore iniziale. Per non parlare dei costi dei contenziosi che si stanno aggiungendo»

“Senza un segnale immediato da parte del Governo – conclude il presidente degli edili padovani - su una soluzione concreta e strutturale per sbloccare i crediti rischiamo una reazione dura da parte di cittadini e imprese disperati. Abbiamo il dovere di dare risposte e di individuare una soluzione. Come Ance ci siamo già fatti carico insieme ad Abi di individuare un’efficace via d’uscita compatibile anche con la recente pronuncia di Eurostat.

Dobbiamo intervenire: non c’è più tempo”.

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