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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Acconciatura ed estetica, Confartigianato tuona: «Non in regola il 27% delle attività»

Il settore conta in provincia di Padova 2.213 aziende con oltre 4.300 addetti. L’appello di Beatrice Daniele (Confartigianato Padova): «Oggi ci sono modi per mettersi in regola con investimenti e rischi contenuti, penso ad esempio all’affitto di poltrona o di cabina, un modo per dividere con altri professionisti i costi»

Crisi pandemica e costi energetici alle stelle hanno messo in seria crisi il settore dell’acconciatura e dell’estetica, che conta in provincia di Padova 2.213 aziende con oltre 4.300 addetti.

Abusivismo

A questo si aggiunge il preoccupante fenomeno dell’abusivismo: «Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dall’Ufficio Studi di Confartigianato - spiega Beatrice Daniele, presidente del sistema di categoria Benessere di Confartigianato Imprese Padova - il nostro comparto è uno dei più colpiti dal fenomeno: ammonta, infatti, al 27,6% la percentuale di attività irregolari che operano in questo ambito. Si tratta di dati preoccupanti per i tanti professionisti che lavorano nel rispettando le regole». I saloni di acconciatura ed estetica devono rispettare moltissime norme ed elevati costi per garantire al cliente alti standard qualitativi e rigidi requisiti igienico-sanitari: «In questi anni difficili - aggiunge Beatrice Daniele - abbiamo investito molto per poter lavorare in sicurezza, adeguandoci alle normative anti Covid 19. Non è stato facile, dopo le perdite subite nel corso dei lockdown, dover affrontare anche i rincari delle forniture elettriche. Eppure, dobbiamo continuare a subire la concorrenza sleale dei saloni con prezzi sottosoglia, che usano prodotti non conformi alle normative dell’Unione Europea, con norme igieniche scadenti e personale non adeguatamente formato. Poi ci sono acconciatori ed estetisti abusivi free lance che si spostano di casa in casa e sono più difficili da individuare per le autorità. I controlli contro gli abusivi dovrebbero essere svolti con continuità, non solo su segnalazione del cliente, ma è essenziale che le persone scelgano attività in regola per tutelare la propria salute». L’appello di Beatrice Daniele è anche verso gli operatori abusivi: «Oggi ci sono modi per mettersi in regola con investimenti e rischi contenuti. Penso ad esempio all’affitto di poltrona o di cabina, un modo per dividere con altri professionisti i costi, lavorare nel pieno rispetto delle normative vigenti ed assicurare ai consumatori finali un servizio di qualità, svolto in piena sicurezza»

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