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Acconciatura ed estetica: tutte le condizioni per riaprire in sicurezza

Ennio Mazzon: «Dobbiamo definire con urgenza i protocolli di sicurezza necessari per ripartire o daremo impulso ad abusivismo e fai da te pericolosi per la salute”.

«E’ necessario ripartire al più presto con i protocolli di sicurezza necessari o alimenteremo abusivismo e fai da te, entrambi potenzialmente pericolosi per la salute delle persone». L’appello di Ennio Mazzon, presidente del Sistema di categoria Acconciatura ed estetica di Confartigianato Imprese Padova, è rivolto a Governo e Regione, perché intervengano al più presto sulle sorti di un comparto che solo a Padova conta 2236 le imprese che danno lavoro a 4542 addetti.

Le linee guida

«Siamo stati tra i primi ad essere fermati, con il decreto dell’11 marzo scorso, comprendiamo e condividiamo la preoccupazione per la salute pubblica, ma temiamo un effetto boomerang – spiega Mazzon- se a prendersi cura del benessere del corpo e dei capelli non saranno mani esperte, i danni saranno concreti». Confartigianato sta studiando delle linee guida per favorire la riapertura delle imprese di servizi alla persona. A più di un mese di distanza dalla chiusura di centri e saloni di bellezza, cresce infatti la richiesta dei professionisti di bellezza che chiedono di individuare da subito un vademecum di riferimento, per riattivare i loro esercizi e garantendo la loro sicurezza, quella dei clienti e dei loro dipendenti. Si parte dal presupposto che le imprese di settore già rispettino importanti standard di igiene e sicurezza, per effetto della normativa regionale che disciplina il settore con requisiti importanti imposti dalle Asl.

Le criticità

«Molti non comprendono che i nostri negozi sono tenuti a disinfettare le superfici, sterilizzare gli strumenti e sanificare gli ambienti già prima dell’emergenza – afferma Mazzon - assicurando quindi a chi si trova dentro il salone il massimo dell’attenzione alla sua sicurezza. Per dovere professionale quindi abbiamo già una predisposizione a mantenere requisiti igienico-sanitari elevati, si tratta ora di inserire qualche ulteriore misura – droplet, appuntamenti cadenzati, adozione di mascherine, ecc. - per evitare che vi siano assembramenti e quindi occasioni di contagio tra operatori e clienti». Confartigianato non solo propone quali criteri di esercizio sarà opportuno rispettare, ma evidenzia la situazione critica che i titolari di attività stanno affrontando: «Senza liquidità e sostegni adeguati, non potremo sostenere a lungo le spese comunque previste, chiediamo di trovare al più presto una situazione per riaprire in sicurezza, tenendo conto però che non possiamo permetterci di avere due clienti al giorno, dobbiamo comunque coprire le spese».

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