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Attualità Carmignano di Brenta

Un momento "storico": Veneto Acque trasferisce a Etra parte della rete dell’acquedotto Savec

Grazie al nuovo campo pozzi di Camazzole, nel Comune di Carmignano di Brenta, sarà possibile rifornire di acqua potabile di ottima qualità le aree orientali delle province di Padova, Rovigo e Venezia

La società regionale Veneto Acque ha trasferito a Etra parte della rete dell’acquedotto Savec, il Sistema acquedottistico del Veneto centrale. Un’infrastruttura molto importante, realizzata da Veneto Acque - in collaborazione con Etra e i gestori idrici pubblici Acque Venete di Monselice e Veritas  di Venezia - all’interno delle province di Venezia, Padova, Rovigo e Vicenza.

Acqua

Il Sistema Acquedottistico del Veneto Centrale è formato da 150 km di tubi, nuovi pozzi di prelievo per 950 litri/secondo e nuovi serbatoi di accumulo capaci di contenere 7.000 metri cubi, con un investimento complessivo di 170 milioni di euro. Grazie al nuovo campo pozzi di Camazzole, nel Comune di Carmignano di Brenta (Pd), sarà possibile rifornire di acqua potabile di ottima qualità le aree orientali delle province di Padova, Rovigo e Venezia. Circa 600.000 persone che attualmente utilizzano per usi idropotabili l’acqua del Po e dell’Adige, con costi di potabilizzazione elevati a fronte di un'acqua di qualità organoletticamente inferiore. In particolare, Veneto Acque ha ceduto a Etra il nuovo campo pozzi di Camazzole (in comproprietà al 50% con Acque Venete), composto da n. 9 pozzi idropotabili posti in prossimità del lago Giaretta in località Camazzole, tra i Comuni di Carmignano di Brenta, Cittadella e Fontaniva, interconnessi tra loro e con i pozzi golenali preesistenti, da un serbatoio di accumulo di capacità pari a 7.000 mc, dai locali annessi al serbatoio (cabine elettriche e gruppo elettrogeno) e dalla condotta di 1.200 mm di diametro in acciaio in uscita dal serbatoio. Etra ha acquistato integralmente, inoltre, sia la condotta in ghisa, anch’essa di 1.200 mm di diametro, di lunghezza complessiva pari a circa 33 km, che parte dal serbatoio di Camazzole e arriva fino a Villa Augusta nel Comune di Cadoneghe, dopo aver attraversato i Comuni di Carmignano di Brenta, Grantorto, Piazzola sul Brenta, Campo San Martino, Limena, Vigodarzere, Campodarsego, sia la condotta di circa 10 km compresa tra Cadoneghe e Tergola e che si dirama anche verso il Comune di Vigonza. L’obiettivo del progetto era ed è garantire forme alternative di approvvigionamento idrico nelle zone a rischio idrico e fortemente impattate dai forti consumi, spesso stagionali, indotti dal turismo.

Investimento

L’investimento di Etra per questo ramo di azienda è stato di oltre 22 milioni di euro, che aggiunti ai circa 36 milioni di euro programmati dal Consiglio di Bacino Brenta e realizzati dal gestore, portano a oltre 58 milioni di euro investiti nel Servizio Idrico Integrato nel corso del 2020. A questo importo, poi, vanno aggiunti ulteriori 31 milioni di opere cedute da Veneto Acque, finanziate con contributi a fondo perduto, che non verranno recuperati attraverso la tariffa idrica che, con circa 2,00 euro a metro cubo, resta una delle più basse del Veneto e d’Italia. Grazie a questa infrastruttura ed alle interconnessioni tra i vari sistemi acquedottistici, Etra ha ed avrà ulteriori possibilità di approvvigionamento idropotabile, sia in caso di eventuali criticità idriche ma anche per razionalizzare le produzioni complessive degli impianti, favorendo la riduzione dei costi di esercizio dei sistemi idrici gestiti ma, al contempo, preservando gli elevati standard qualitativi dell’acqua distribuita, Tale opera consente inoltre di programmare interventi di manutenzione e sviluppo di reti ed impianti limitando al minimo eventuali fuori servizi, il tutto per garantire e migliorare costantemente i livelli di servizio alle utenze. «Il Savec - commenta il presidente del Consiglio di Gestione di Etra, Andrea Levorato - vive grazie ad un forte spirito di squadra tra Regione del Veneto-Veneto Acque, Etra, Veritas ed Acquevenete, ed è un progetto di importanza fondamentale.  Grazie alla lungimiranza dimostrata da tutti gli attori nel condurre un’operazione di così vasta portata, il Veneto oggi vanta una rete capace di abbattere crisi idriche anche in territori a rischio, porta acqua idropotabile di qualità in gran parte del territorio e salda alleanze di grande prospettiva futura».

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