rotate-mobile
Attualità Vigodarzere

Adolescenti fragili, attivato il servizio educativo domiciliare

In questo modo si sostengono i ragazzi e se ne evita l’allontanamento e l’affidamento in altra struttura, riequilibrando nel contempo anche le disfunzioni dell’intero nucleo familiare

Il Comune di Vigodarzere ha attivato il Servizio educativo domiciliare, attraverso il quale un educatore affianca gli adolescenti fragili direttamente a casa loro: in questo modo si sostengono i ragazzi e se ne evita l’allontanamento e l’affidamento in altra struttura, riequilibrando nel contempo anche le disfunzioni dell’intero nucleo familiare. Una mezza dozzina i casi attualmente seguiti con questo progetto, e altri saranno presi in carico a breve.

Servizio educativo domiciliare

«Abbiamo riscontrato recentemente un incremento nei casi di adolescenti in difficoltà - spiega Katia Bano, assessore alle Politiche sociali - segnalati e seguiti dai Servizi sociali. Sono casi che spesso sfociano nell’allontanamento dal nucleo familiare, con l’inserimento dei minori in altre famiglie o in comunità di accoglienza. Provvedimenti che sono traumatici per i ragazzi e costosi per il Comune, che deve sostenerne le spese». Un minore in comunità costa in media 150 euro al giorno e gran parte del costo delle rette (tra i 70 e i 120 euro al giorno) è a carico dei Comuni. «Proprio per evitare l’affidamento in comunità – prosegue l’assessore Bano – l’amministrazione comunale ha deciso di attivare il Servizio Educativo Domiciliare, che accompagna i minori attraverso un percorso educativo svolto presso il loro domicilio, affidato alla cooperativa sociale La bottega dei ragazzi. Il Sed accompagna minori e famiglie in condizioni di vulnerabilità coinvolgendo non solo il giovane, ma l’intero nucleo familiare: i minori vengono aiutati attraverso specifiche attività educative e di sostegno, e contemporaneamente vengono rafforzate le competenze dei genitori».

Vigodarzere

Se sostenute in maniera intensiva e rigorosa attraverso il lavoro dell’educatore, le famiglie possono migliorare le proprie competenze genitoriali e attivare comportamenti più funzionali alla crescita dei figli. «L’educazione dei giovani spetta in primo luogo alla famiglia, – aggiunge il sindaco Adolfo Zordan – ma anche alle istituzioni quali la scuola e il Comune, così come all’intera società. I giovani fanno parte della nostra comunità, sono anzi il nostro futuro e a loro dobbiamo guardare con particolare attenzione. Siamo consapevoli che due anni di pandemia e di esclusione dalle attività didattiche in presenza, dallo sport e dalle attività ricreative hanno minato l’equilibrio degli adolescenti e notiamo che questa voglia di libertà e divertimento spesso sfocia in comportamenti non appropriati e anzi a volte distruttivi verso i beni comuni e le strutture pubbliche. Come Comune abbiamo il dovere di intervenire con l’educazione, prima ancora che con la repressione».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Adolescenti fragili, attivato il servizio educativo domiciliare

PadovaOggi è in caricamento