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Maltempo, agricoltura in ginocchio: allagati centinaia di ettari di coltivazioni nel Padovano

Sono centinaia gli ettari di coltivazioni allagate, e Coldiretti Padova sta raccogliendo decine di segnalazioni: sott’acqua i campi di cereali, dal frumento al mais, ma anche barbabietole e vigneti, a mollo gli ortaggi a pieno campo e anche tunnel

Da oltre un mese ormai l’agricoltura fa i conti con gli effetti del maltempo in tutta la provincia, ma è nella Bassa Padovana - e in questi ultimi giorni nel Conselvano -  la situazione più critica di questi giorni. Sono centinaia gli ettari di coltivazioni allagate, e Coldiretti Padova sta raccogliendo decine di segnalazioni: sott’acqua i campi di cereali, dal frumento al mais, ma anche barbabietole e vigneti, a mollo gli ortaggi a pieno campo e anche tunnel.

Allagamenti

Dopo gli accumuli delle scorse ore l’acqua sta defluendo grazie alla rete di scolo e ai canali di bonifica in grado di “ricevere”. Le ultime a tornare all’asciutto saranno le aree vallive ma per giorni e giorni i terreni saranno impraticabili. Centinaia gli agricoltori in apprensione per la sorte delle principali e più diffuse colture della zona, dagli ortaggi ai seminativi. Le abbondanti precipitazioni stanno rendendo impossibile i lavori nei campi e, dall’altra, gettano una pesante incognita sull’entità e la qualità del raccolto, con evidenti ripercussioni sul reddito di centinaia di imprese agricole. Nei campi allagati, spiega Coldiretti Padova, è impossibile entrare per effettuare le necessarie operazioni colturali mentre dove si è già seminato i germogli e le piantine soffocano per la troppa acqua. Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova, afferma: «Anche se da domani e ancor più da venerdì tornerà il sole ci vorranno giorni prima di poter entrare in campagna, soprattutto con i mezzi agricoli necessari per le lavorazioni. Questa è la stagione delle semine e dei trapianti, è il periodo in cui le piantine dovrebbero germogliare e crescere, se invece finiscono sotto acqua è un problema perché possono soffocare o si possono sviluppare marciumi e altre malattie che rischiano di compromettere il raccolto. Ormai non è più il singolo evento atmosferico in sé a preoccuparci, ma la somma di effetti climatici che si traduce in un’alternanza di fenomeni che si ripercuotono sull’agricoltura. Prima la siccità invernale, poi il caldo di inizio primavera, ora le precipitazioni abbondanti. E noi agricoltori siamo sempre in prima linea».

Coltivazioni a rischio

A preoccupare sono, oltre agli allagamenti, anche il rischio di grandinate o di vento forte. Tra frutteti della bassa padovana si registrano, continua Coldiretti Padova, nelle colture del pero, casi diffusi di cascola, ovvero quel fenomeno legato alle avversità con cui le piante fanno cadere i frutti ancora immaturi. Il maltempo dunque potrebbe presentare un conto milionario per l’agricoltura padovana con ripercussioni a lungo termine. Coldiretti Padova sta raccogliendo tutte le informazioni utili da girare ad Avepa per i successivi provvedimenti in ordine allo stato di calamità e per l’eventuale attivazione del fondo di solidarietà nazionale, in modo da coprire anche le casistiche non assicurabili. A proposito di assicurazioni, Condifesa Padova, il consorzio che si occupa della difesa delle colture dagli eventi atmosferici, ricorda che le aziende hanno ancora la possibilità di attivare questa forma di tutela. «I termini sono ancora aperti - afferma il presidente di Condifesa Padova Ettore Menozzi Piacentini - per assicurare da tutte le avversità atmosferiche le produzioni di frutta e uva fino al 31 maggio, i cereali estivi fino al 30 giugno, mentre gli ortaggi estivi fino al 15 luglio. Sono ancora disponibili, pertanto, le risorse finanziare per ottenere le agevolazioni che abbassano i costi dell’assicurazione fino al 70 per cento. Resta inteso che se l’azienda ha già subito danni deve comunque dichiararlo e denunciare le perdite già avvenute al momento della copertura». L’eccezionalità degli eventi atmosferici, ricorda Coldiretti Padova, è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell’ultimo decennio la redditività del settore agricolo, con perdite dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere ricorrente e imprevedibile. Gli agricoltori, da sempre preparati a fare i conti con il meteo, sono le prime sentinelle di un equilibrio ormai compromesso, di segnali che non possono essere sottovalutati e che impongono la ricerca di efficaci contromisure.

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