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Albignasego, adottata la variante sul consumo di suolo: massimo 13 ettari entro il 2050

Limite imposto dalla Regione: Luise «Una scelta coraggiosa e per l’epoca innovativa dell'amministrazione, che sarà sempre più rivolta a politiche tese alla tutela ambientale come previsto nel programma di governo»

Nell’ultimo consiglio comunale è stata adottata la variante 2 al Piano di Assetto del Territorio, un atto dovuto secondo quanto richiesto dalla Legge regionale 14 del 2017 e non dettata da alcuna scelta politica. Tutte le amministrazioni sono state impegnate ad approvare la variante al Pat, pena da parte della Regione di venire sanzionate per non aver applicato la legge con il blocco di tutte le varianti al Piano degli interventi, comprese le Varianti Verdi con le quali diversi proprietari stanno richiedendo la trasformazione di aree edificabili in agricole o verde privato.

Pat

È da sottolineare che questa è una variante al Pat per confermare quando stabilito dalla Regione sul consumo di suolo massimo e non individua linee di trasformazione del territorio, tanto meno nuove destinazioni residenziali o produttive. Un argomento che ha visto nel corso dell’ultimo consiglio comunale il voto contrario della minoranza.
«Dispiace che la minoranza non abbia approfondito l’argomento» commenta l’assessore all’Urbanistica, Valentina Luise, «poiché sebbene non siano ancora state costituite le commissioni, c’era tutta la disponibilità da parte dei tecnici comunali e dell’assessore competente ad illustrarlo, ben consapevoli che la materia è estremamente tecnica. Se fossero stati consultati gli elaborati si sarebbe visto, peraltro, che sono stati perimetrati gli Ambiti di Urbanizzazione Consolidata ossia il territorio costruito, le aree intercluse, le infrastrutture, aree pubbliche per servizi, piani attuativi approvati e nuclei insediativi in zona agricola. Il voto contrario alla delibera avrebbe, paradossalmente, impedito l’approvazione anche delle Varianti Verdi per eliminare aree edificabili. Auspichiamo, per il futuro, scelte più ponderate da parte dell’opposizione, basate sul confronto costruttivo e non su scontati pregiudizi».

Massimo consumo di suolo

Sulla base di questi dati oggettivi la Regione Veneto ha assegnato al Comune di Albignasego una quantità di suolo massimo consumabile fino al 2050 pari a 13 ettari: in Consiglio è stato spiegato che questo non vuol dire che si consumerà questa quantità di suolo, bensì che è stato posto un limite. «Tale limite» prosegue l’assessore «poteva essere contestato per chiedere che fosse modificato in aumento (non in diminuzione) come hanno fatto molti comuni, ma Albignasego lo ha accettato coerentemente con le scelte che si stanno portando avanti sulla riduzione del consumo di suolo. Già nel 2017, con la variante n.6 al P.I., il Comune di Albignasego, aveva stabilito in autonomia, senza nessuna imposizione normativa, una diminuzione nel consumo di suolo, eliminando dal territorio ben 220.000 metri quadrati di espansioni» conclude l’assessore Luise. «Una scelta coraggiosa e per l’epoca innovativa, che aveva ricevuto il plauso di associazioni ambientaliste assunta consapevolmente anche sapendo delle ripercussioni sul bilancio comunale, che ha subito una importante diminuzione delle entrate provenienti dagli oneri di urbanizzazione. Una scelta che ribadiamo in questa amministrazione che sarà sempre più rivolta a politiche tese alla tutela ambientale come previsto nel programma di governo».

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