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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La cimice asiatica torna a far paura: gravi danni ai frutteti, i casi sono in rapido e preoccupante aumento

Il fenomeno spaventa Coldiretti Padova: "Finora le soluzioni adottate non sono sufficienti a contenere i danni". L'appello all'assessore regionale Pan

Serve una soluzione efficace, e in tempi rapidi. Perché il livello di allarme si alza di giorno in giorno: la cimice asiatica torna a far paura. O meglio, continua.

"Soluzioni insufficienti"

Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova, si fa portavoce della preoccupazione di tanti agricoltori, soprattutto della Bassa Padovana: "Come previsto da alcuni mesi la cimice asiatica sta attaccando le nostre coltivazioni, soprattutto i frutteti. Negli ultimi giorni abbiamo notato una recrudescenza del fenomeno e finora le soluzioni adottate non sono sufficienti a contenere i danni". La proliferazione dell’insetto, altamente infestante e privo di antagonisti naturali, è un problema da risolvere al più presto per Bressan: "Lanciamo un nuovo appello all’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan, che abbiamo incontrato proprio a Castelbaldo lo scorso 11 luglio per illustrare nel dettaglio come la cimice stia minacciando mele, pere, pesche, albicocche, kiwi e molte altre coltivazioni sul territorio. Tramite Coldiretti Veneto in questi giorni abbiamo chiesto alla Regione un incontro tecnico urgente per sviluppare tutte le azioni possibili che permettano di contenere l’invasione delle cimici e i danni ala nostra agricoltura. Dobbiamo pensare all’immediato ma anche programmare un intervento efficace per la prossima campagna agraria, altrimenti andrà sempre peggio".

"Serve una strategia complessiva"

Come  era  facilmente  immaginabile, ricordano i tecnici di Coldiretti,  la  diffusione  dell’insetto sta compromettendo in alcune imprese una parte considerevole della produzione, nonostante l’utilizzo dei normali presidi fitosanitari che, come ampiamente verificato, manifestano una ridotta efficacia che poco può nei confronti dell’aggressività con cui la cimice attacca le colture. Anche la soluzione tampone delle reti anti insetto, pur contenendo il fenomeno, manifesta tutti i suoi limiti. Il presidente di Coldiretti Padova aggiunge: "È necessario approfondire la ricerca e la sperimentazione sulle soluzioni che permettano di contenere questo insetto alieno. A questo proposito riconosciamo l’impegno della Regione che ha finanziato un apposito progetto di ricerca. Chiediamo inoltre di avviare con una maggiore decisione una strategia complessiva, mettendo in campo sia le risorse del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 che i fondi dell’Ocm ortofrutta, rimuovendo le eventuali criticità operative ad esempio, la soglia minima della delle misure del piano di sviluppo rurale. Tutti dettagli da trattare già nei prossimi giorni nel tavolo tecnico che abbiamo chiesto alla Regione".

La cimice asiatica

La cimice è un insetto “alieno” importato dall’Asia in Italia dove, in assenza di nemici naturali e di efficaci azioni di contrasto, si è diffuso rapidamente, anche grazie a condizioni climatiche favorevoli come le temperature estive al di sopra della media. Sulle possibili azioni di contrasto e di lotta sta lavorando anche l’Università di Padova. Sono in corso le sperimentazioni su possibili antagonisti naturali, vale a dire insetti grado di parassitare le uova di cimice asiatica in grande quantità e in breve tempo, con una certa efficacia. Ecco perché, conclude Coldiretti Padova, la ricerca è fondamentale ed è importante che venga adeguatamente sostenuta con una attenta programmazione delle risorse e misure dedicate.

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