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«La più grave siccità di sempre nel Padovano»: l'allarme di Cia

«Siamo giunti al punto di non ritorno: adesso ci vogliono procedure snelle e zero burocrazia, e ci auguriamo di addivenire in maniera rapida a soluzioni condivise, assieme agli enti competenti»

«La siccità che da mesi sta attanagliando la provincia di Padova è la più grave mai registrata»: l’allarme è stato lanciato da Andrea Crestani, direttore di Anbi Veneto, in occasione dell’incontro con i consiglieri dei Consorzi di bonifica veneti della Cia che si è tenuto nella sede della Cia di Padova, in via della Croce Rossa.

Siccità

I numeri diramati sono da bollino rosso. Le portate medie dei principali fiumi padovani rilevate dall’ultimo bollettino della risorsa idrica dell’Arpav mostrano un quadro più che preoccupante: Bacchiglione -80%, Adige -64%, Brenta -65%. Record negativo pure per la falda, in particolare a Cittadella, con valori di gran lunga inferiori ai minimi registrati a giugno negli ultimi vent’anni. «Ci troviamo - ha precisato lo stesso Crestani durante il meeting - al centro di una tempesta perfetta. Molto spesso, nei dibattiti, vengono considerate critiche le annate del 2003 e del 2017. In realtà, questa è una situazione completamente nuova. Non abbiamo piogge costanti da oltre cinque mesi, mentre lo scorso inverno non ha nevicato in montagna». Non solo: poca la pressione dai fiumi, da qui la risalita del cuneo salino, con una conseguente infiltrazione nelle falde. «È stato dichiarato lo stato di calamità: d’altro canto - ha continuato Crestani - i Consorzi di bonifica sono tenuti a razionare le scarse risorse idriche». Secondo l’Anbi, d’ora in avanti l’unica strada maestra è accumulare più acqua possibile durante l’anno: «A tale proposito, tra il 2018 e il 2021 i Consorzi hanno richiesto e avviato 119 progetti, con finanziamenti per complessivi 304 milioni di euro. E nel PNRR sono presenti progetti per 225 milioni di euro sul risparmio idrico». Più lunga e complessa, invece, la strada che porta alla realizzazione degli invasi. «La Regione - ha puntualizzato il direttore della Direzione Bonifica e Irrigazione della Regione Veneto, Franco Contarin - farà la propria parte. È però necessario che vi sia una presa di coscienza pure da parte degli imprenditori: dobbiamo pensare a dei micro-investimenti aziendali e a reti di irrigazione maggiormente efficienti. Il ruolo delle organizzazioni agricole è strategico al fine di accompagnare le imprese in questo cambiamento». Nell’attuale scenario gli stessi Consorzi di bonifica sono destinati ad assumere un ruolo chiave. «Rappresentano la nostra ricchezza - ha spiegato il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato - Gestiscono una risorsa, quella idrica, che è imprescindibile per il comparto. Relativamente all’emergenza siccità, siamo giunti al punto di non ritorno. Adesso ci vogliono procedure snelle e zero burocrazia. Ci auguriamo di addivenire in maniera rapida a soluzioni condivise, assieme agli enti competenti».

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