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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità Vigonza

Amazon, secondo giorno di sciopero: «Si continua anche domani e domenica»

Filt Cgil: «Sempre alta, intorno all’80%, l'adesione allo sciopero dei driver Amazon coinvolti nei trasferimenti ma anche chi non ha aderito ha perfettamente capito e condiviso le motivazioni della protesta»

«Amazon non può pretendere di assumere decisioni sulla vita delle persone semplicemente calandole dall’alto, senza nessuna discussione e in sfregio a qualsiasi protocollo sulle relazioni industriali appena firmato», tuona al secondo giorno di sciopero all'hub di Vigonza, Massimo Cognolatto, Segretario Generale della Filt Cgil di Padova. 

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«Lo sciopero va bene, tanto che i lavoratori hanno deciso di proseguire nella protesta e incroceranno le braccia anche sabato e domenica. Non faranno nessun presidio ma semplicemente passeranno un week end a casa, come normalmente succede a tanti lavoratori che hanno dei diritti che loro, i driver intendo, manco si sognano». È soddisfatto Massimo Cognolatto, Segretario Generale della Filt Cgil di Padova dopo che anche oggi i driver sono tornati a presidiare l'entrata del magazzino di Vigonza per protestare, non solo per i “soliti motivi” (ritmi di lavoro intensissimi, totale responsabilità a loro carico per eventuali danni ai mezzi, sabato e domenica intesi come qualsiasi altro giorno lavorativo e sono solo degli esempi) ma anche per la recente decisione del colosso americano di spostare 160 di loro nei magazzini di Vicenza e Venezia in procinto di aprire. Un trasferimento comunicato tramite un sms e che dovrebbe avvenire tra una quindicina di giorni.

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«Nel frattempo – precisa Cognolatto – proprio ieri abbiamo scoperto che nel magazzino di Vigonza è entrata una nuova società i cui lavoratori sono tutti impiegati con contratti a termine il cui inizio, "casualmente", era proprio ieri, vale a dire quindi assolutamente precari e questo non ha fatto altro che esacerbare l’animo dei lavoratori che davvero si sono sentiti trattati come dei pacchi, senza nessuna voce in merito alla loro vita. Credo abbiano assolutamente ragione e francamente troviamo incredibili le modalità con cui Amazon li ha trattati». La "scoperta" ha acceso ancora di più gli animi e i sindacalisti vogliono andare fino in fondo: «Se pensiamo che solo 15 giorni fa era stato firmato al Ministero del Lavoro un protocollo di relazioni industriali, proprio tra Amazon e i sindacati confederali, in cui veniva riconosciuto il ruolo delle rappresentanze sindacali sia a livello nazionale che territoriale. Beh, visto il modo in cui si sono comportati, cioè avvisando i lavoratori che li trasferivano in altre sedi tramite sms, mi sembra evidente che quell'intesa era solo aria fritta. E questo – conclude Massimo Cognolatto – è qualcosa di molto grave, talmente grave che il Sindacato, anche a livello nazionale, cioè a Roma, non può ignorare. Questo mi induce a pensare che la cosa non finirà qui».

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