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Prandina, AmoPadova rinuncia all'idea auditorium ma pressa Giordani: «Ora decidiamo che farne»

Il direttivo: «Diciamo no ad interventi spot, chiedendo piuttosto al nostro sindaco di mettere attorno ad un tavolo gli stakeholders che abbiano titolo per dare il proprio contributo sul tema, affinchè trovino una sintesi virtuosa, cominciando dalla individuazione degli obiettivi che possano più facilmente essere condivisi»

«Il dibattito sul futuro dell’area della Prandina continua ad essere tanto vivace quanto “sconclusionato”, nel senso che non è ancora pervenuto ad una sintesi». Inizia così la nota dell'associazione AmoPadova, da cui poi è nata la lista civica del sindaco Giordani, che prova a smuovere un po' le acque attorno alla situazione della ex caserma. Di recente l'amministrazione ha prorogato i permessi per il park provvisorio fino alla fine dell'anno, prendendo quindi altro tempo per decidere il futuro dell'area di via Orsini.

Stakeholders

«Noi riteniamo che sia giunto il momento di mettere da parte tutte le opzioni di parte - scrivono - perché il tema è troppo importante per banalizzarlo sotto spinte unilaterali, con la ricerca di soluzioni parziali e di portata temporale limitata. Ci vorranno alcuni anni per arrivare a definire compiutamente, in concreto, l’assetto finale dell’area ed i suoi utilizzi; ma non si può arrivare a tali assetti senza una preventiva visione d’insieme. E perciò diciamo no ad interventi spot, chiedendo piuttosto al nostro sindaco di mettere attorno ad un tavolo gli stakeholders che abbiano titolo per dare il proprio contributo sul tema, affinchè trovino una sintesi virtuosa, cominciando dalla individuazione degli obiettivi che possano più facilmente essere condivisi».

Obiettivi

«Noi proviamo a fornirne un possibile elenco: ampliamento del parco delle Mura e rettifica di via Orsini, salvaguardia e restauro degli edifici vincolati, abbattimento degli edifici non vincolati con sistemazione a verde di tutti gli spazi scoperti, parcheggio interrato a servizio dell’area e quale filtro per l’accesso al centro e contestuale eliminazione del parcheggio di piazza Insurrezione con riqualificazione della stessa». Scompare quindi dall'agenda l'auditorium, un'idea che lo stesso sindaco Sergio Giordani aveva rilanciato, spinto da alcuni esponenti dell'associazione e alcuni storici esponenti del Pd. «Per avviare questo percorso è necessaria una condizione preliminare, costituita dalla “generosità politica” di chi sia disposto ad immaginare oggi un progetto generale di grande respiro, realizzabile però solo per stralci, progressivamente nel tempo. Ma per chi ama davvero Padova, non può essere questo un freno al proprio impegno per dare avvio alla riqualificazione di un’area strategica per la città, rifuggendo dalle sirene di soluzioni frammentarie, e magari strumentali a disegni diversi da quelli apparenti».

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