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Martedì, 23 Aprile 2024
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L'Appe chiede un incontro a Zaia: «Non possono pagare sempre i soliti noti»

Con l'aumento dei contagi e le nuove restrizioni il mondo dei pubblici esercizi chiede aiuti e sostegni al Governo ma anche alle istituzioni del territorio

Dopo le ultime decisioni del Governo riguardo la stretta alla socialità, l’Associazione provinciale pubblici esercizi (Appe) torna a sollecitare con forza nuove misure compensative per i locali, che in questi giorni, a causa del forte rialzo dei contagi, vedono compromessa o bloccata del tutto la propria attività. 

Le richieste

«Ormai da quasi due anni – scrive in una nota il presidente dell’Appe Erminio Alajmo – conviviamo con una pandemia, eppure siamo sempre alla gestione emergenziale. Anche con l’ultimo decreto, entrato in vigore il giorno di Natale, il Governo si è limitato a mettere una “pezza” al dilagare dei contagi ma non ha pensato con la stessa sollecitudine a mettere nero su bianco la volontà di sostenere le aziende che, più di altre, sono uscite con le “ossa rotte” dai nuovi provvedimenti: discoteche in primis, visto che sono costrette alla chiusura fino al 31 gennaio, ma anche tutto il mondo della ristorazione, dei bar e dei pubblici esercizi in genere, che di fatto stanno vivendo una sorta di “lockdown mascherato”, se consideriamo tutte le disdette ricevute in questi giorni». Secondo l’Appe, che in provincia rappresenta circa 1.500 dei 3.000 pubblici esercizi in attività, occorrono misure concrete e immediate, ad evitare che tantissime imprese si trovino costrette ad abbassare per l’ultima volta la serranda, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero anche in campo occupazionale. Un appello viene lanciato anche ai rappresentanti politici del territorio: dai parlamentari eletti in provincia di Padova, fino al presidente della Regione, Luca Zaia, al quale la Federazione regionale ha chiesto un incontro.

Il commento del segretario Filippo Segato

L’appello

«Chiediamo a tutto il mondo della politica – conferma Alajmo – di mobilitarsi insieme ai nostri imprenditori nel comune obiettivo di tutelare il lavoro. Non possiamo entrare nel merito dei provvedimenti anti-Covid presi dal Governo – è evidente che se sono così restrittivi è perché la situazione è grave – ma vogliamo che sia ricordato l’impatto devastante che questi provvedimenti hanno sull’economia. Le imprese non possono essere lasciate da sole a subìre gli effetti della pandemia. In questo momento penso, in particolare, alla filiera turistica, da sempre fiore all’occhiello del nostro territorio e motore dell’economia, che ora rischia il collasso, con centinaia di imprese e migliaia di lavoratori senza futuro. Un patrimonio di saperi e di professionalità che Padova e il Veneto non possono permettersi di perdere, sarebbe come tornare indietro di trent’anni». L’ultimo invito è rivolto ai consumatori, vero e proprio “patrimonio” dei pubblici esercizi, che tuttavia rischia di essere perso per sempre. «Ai nostri clienti – conclude Alajmo – l’invito è quello di continuare a frequentare i bar, i ristoranti, le pizzerie, le pasticcerie, i locali serali e tutti i pubblici esercizi, che in questi mesi hanno fatto investimenti in arredi e attrezzature, rimodulato gli spazi e adottato misure di contrasto al virus. I nostri locali possono essere frequentati con tranquillità, nella certezza di essere accolti in sicurezza». 

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