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A Padova arriva 7 Tesla, la macchina per la risonanza magnetica. Sarà l'unica del sud Europa

Un progetto da 15 milioni di euro. Gli apparecchi in uso oggi sono a 3 Tesla: basta questo per capire quali saranno le ricadute sulla salute, dalla ricerca all’assistenza. La macchina a campo ultra alto rende possibili ricerche innovative innanzitutto sul cervello consentendo di effettuare analisi altrimenti inaccessibili in modo non invasivo, testandone gli effetti in tempo reale. L'ok per il cambio di destinazione specifica

Il consiglio comunale ha approvato oggi 20 aprile un’importante variante urbanistica per permettere l’installazione di un innovativo macchinario per la risonanza magnetica. L’Azienda Ospedale – Università di Padova ha infatti presentato la richiesta per il parziale cambio di destinazione d’uso di un’area, di sua proprietà, posta in angolo tra via Orus e via San Massimo, al fine di realizzare un nuovo sito Ultra-High Field Magnetic Resonance Imaging 7 Tesla (RMN 7 Tesla). La variante si rende necessaria per realizzare, in una porzione dell’area, un edificio che consentirà l’installazione e quindi l’utilizzo di un’apparecchiatura risonanza magnetica con funzioni di ricerca e diagnostica clinica di terzo livello.

La struttura

La disponibilità di un’attrezzatura di tale livello tecnologico a Padova permetterà di implementare un importante driver di sviluppo dell’attività di ricerca e di sperimentazione clinica, consentendo allo stesso tempo diagnosi fino ad ora impossibili da eseguire con i sistemi di risonanza attuali, aprendo a nuove importanti prospettive sia per gli aspetti clinico-assistenziali, sia per la ricerca di base. L’area in oggetto, di mq. 5.190, è oggi utilizzata come parcheggio per 200 posti auto e per poter realizzare l’edificio e installare il macchinario è necessaria la modifica parziale della destinazione d’uso dell’area, di proprietà dell’Azienda Ospedale – Università di Padova, sovrapponendo all’attuale destinazione “parcheggi” la destinazione “attrezzature per l’igiene e la sanità e attrezzature clinico-ospedaliere”. Il Consiglio, approvando la variante, prescriverà anche che le caratteristiche del nuovo edificio, in termini di dimensione, sagoma, linguaggio architettonico e materiali, siano essere attentamente calibrate in modo da rapportarsi armoniosamente con l'ambito di intervento, con particolare riferimento alle mura e in tal senso l’amministrazione si riserva, in sede di rilascio dei titoli edilizi di competenza, di valutare il rispetto di queste indicazioni e il corretto inserimento della struttura nel contesto di riferimento.

Parcheggi

Verrà quindi realizzato un edificio di 7923,3 mc. su tre piani, alto 14.06 metro, con superficie coperta di 600 mq. L’area di via Orus è attualmente utilizzata come parcheggio pubblico a paga­mento, al quale accedono principalmente gli utenti e i dipendenti dell’ospedale. Sono attualmente disponibili circa n.200 posti auto.Dopo l’intervento, nella rimanente area scoperta di mq. 4.530 sistemata a verde e parcheggio, verranno mantenuti 95 posti auto, di cui 68 ad uso pubblico e 27 riservati ad uso esclusivo della nuova struttura RMN 7 Tesla. Per compensare la riduzione della disponibilità di posti auto a parcheggio pubblico presso l’area di Via Orus, l’area di Via Corrado dove oggi sono ubicati gli uffici di AcegasApsAmga verrà riorganizzata aumentandone la capacità disponibile. La capienza prevista è di 176 posti auto di cui 8 per disabili e di cui 30 riservati ad AcegasApsAmga, dando la possibilità all’Azienda Ospedaliera di utilizzare, a fine intervento, un totale di 241 posti auto, 41 in più dell’esistente.

Ragona

«Il nostro compito in questo ambizioso progetto riguarda la variante urbanistica necessaria e la riorganizzazione dei parcheggi della zona - spiega l'assessore all'urbanistica, Andrea Ragona - .Come Comune ci siamo messi a disposizione per individuare le migliori soluzioni con tutti i soggetti coinvolti nel Gruppo di Lavoro, ovvero la Regione Veneto, l’Università degli Studi di Padova, l’Azienda Ospedale-Università Padova, l’Istituto Oncologico Veneto, il Vimm e la Fondazione Cariparo, e abbiamo a nostro modo contribuito alla realizzazione di un polo per la ricerca e la diagnostica d’eccellenza, senza eguali in Italia. Mi preme fare un sentito ringraziamento a tutti i soggetti coinvolti, che anche in questo caso dimostrano impegno nel portare Padova ai vertici nazionali e non solo per la qualità della ricerca e dell’innovazione. Parliamo infatti di un macchinario che è il futuro della ricerca e della diagnosi, un investimento di 15 milioni sul nostro territorio che dimostra che il futuro di Padova lo stiamo costruendo oggi, insieme tra istituzioni. Voglio sottolineare anche il fatto che la scelta di realizzare questo progetto in quell’area è figlia dell’idea di mantenere un ospedale di elevatissima qualità in centro».

Giordani

«Si tratta di un progetto importantissimo per la sanità padovana e veneta, che ci permetterà di disporre in una tecnologia oggi disponibile solo in pochissimi ospedali del mondo - aggiunge il sindaco, Sergio Giordani - .Naturalmente siamo bene felici di poter contribuire approvando questa variante urbanistica puntuale, alla realizzazione di questo importante intervento. Padova è una eccellenza in campo sanitario e il nostro compito, tutti assieme, è di mantenere e se possibile migliorare, questo primato. Lo facciamo con lo stesso spirito di collaborazione con il quale stiamo lavorando con l’Azienda Ospedale-Università Padova, l’Università e la Regione alla realizzazione del Nuovo Polo Ospedaliero a Padova Est, alla riorganizzazione dell’Ospedale di Via Giustiniani e alla costruzione della nuova Pediatria. L’obiettivo è sempre lo stesso, evitare inutili perdite di tempo, essere concreti e arrivare ad avere queste infrastrutture sanitarie disponibili nel minor tempo possibile. La salute è un tema troppo importante per tutti e il nostro impegno è un dovere verso tutti i padovani».

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