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Pasqua e inflazione, caro energia e materie prime assorbiti dagli alimentaristi artigiani

Bertelli (Confartigianato): «Quello che più temiamo è il clima psicologico, che rischia di frenare il consumatore nella ricerca della serenità e, al limite, della festa, dopo due anni di pandemia»

«Una cosa è certa, le pasticcerie, i panificatori e i cioccolatieri artigiani padovani, parliamo di 530 imprese con oltre 2.300 addetti, stanno assorbendo, in modo più accentuato rispetto agli altri paesi europei, la pressione dei prezzi delle materie prime e la maggiore spinta sui costi dell’energia, con ricadute contenute sui prezzi praticati alla clientela. Mentre le farine (indice dei prezzi al consumo aumentato del 10% da marzo 21 a marzo 22), lo zucchero (+5,6%), il burro (+17,4%), l'olio di semi (+19%) e altre materie hanno registrato -ovviamente insieme a gas (+350%) e energia (+200%) - variazioni verso l'alto a due cifre, il nostro prodotto finito non supera il 3,7%. Quello che più temiamo è il clima psicologico, che rischia di frenare il consumatore nella ricerca della serenità e, al limite, della festa, dopo due anni di pandemia». Ad affermarlo è Paolo Bertelli, presidente del sistema di categoria di Confartigianato Padova.

I dati

Dall’esame dell’indice dei prezzi degli “altri prodotti di panetteria e pasticceria” – la voce che comprende i prodotti di pasticceria freschi – emerge che a febbraio 2022 l’Italia segna un aumento dei prezzi che si ferma al 2,5%, in linea con la dinamica dei prezzi no energy (+2,3%). Una crescita più moderata del +3,5% dell’Eurozona e del +4,0% dell’Ue a 27, risultando meno accentuata rispetto altri 23 paesi dell’Unione europea a 27, e in particolare rispetto al +7,5% della Spagna e del +4,2% della Germania; fa meglio dell’Italia la Francia (+1,2%), anche grazie al minore aumento dei prezzi dell’energia elettrica, favorito dall’elevata quota di produzione di elettricità con il nucleare. Sono interessate in provincia di Padova 714 imprese della pasticceria e del settore dolciario (che include produzione manifatturiera di biscotti, cacao, cioccolato e gelati) con una alta vocazione artigianale: le 530 imprese artigiane, rappresentano il 74,2% delle imprese totali del settore in esame. In termini di addetti il comparto occupa 3.570 persone di cui 2.331 nell’artigianato. «Il made in Italy dei dolci da ricorrenza è leader in Europa e, il Veneto, è la sua punta di diamante –afferma Bertelli - Nel 2021, la sola provincia di Padova ha esportato nel mondo quasi 46 milioni di euro di prodotti da forno (+5,9%) rispetto al 2020 e anche se la guerra in Ucraina ci preoccupa, Russia ed Ucraina pesano solo per lo 0,8%». I dieci maggiori mercati dei dolci padovani da ricorrenza made in Italy sono, nel dettaglio Francia con oltre 8 milioni (17,5% dell’export totale), gli Stati Uniti con 7milioni e 400mila (16%), la Libia con 3,1 milioni (6,8%) e la Spagna con 2,7 milioni (5,9%). «Nota positiva - conclude il presidente - è il buon numero di prenotazioni delle ultime ore. Impauriti dalla guerra, quando stavano uscendo dal tunnel della pandemia, i consumatori si stanno muovendo all'ultimo momento. E le richieste sono spesso accompagnate dalla richiesta di informazioni precise sugli ingredienti, la loro qualità, sulla lavorazione. Siamo in presenza di consumatori molto più consapevoli rispetto a quelli del passato, tanto da risparmiare sulla quantità, non sulla qualità. A vincere è anche la sobrietà, per esempio, nelle decorazioni personalizzate delle uova pasquali».

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