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Protesta delle tende, da Ascom la proposta: «Studenti nelle stanze di albergo»

Esiste il progetto "TidHome” per utilizzare le camere per offrire un’alternativa a quel 70% di studenti iscritti nelle università che è costretto a frequentare fuori sede

«La solidarietà agli studenti, che per Padova sono una risorsa importante e che, per sensibilizzare l’opinione pubblica, stanno passando le notti in tenda davanti alle università, noi cerchiamo di portarla coi fatti». La dichiarazione di Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Ascom Padova, rende bene l’idea che sottende all’incontro, svoltosi nella sede di piazza Bardella, tra TidHome, la startup che prevede soggiorni a medio e lungo termine all’interno degli alberghi ed una rappresentanza degli albergatori con esercizi a Padova e provincia di Padova Hotels Federalberghi.

La protesta delle tende

Il problema esploso con la “protesta delle tende” è noto: ristrutturazioni da superbonus da una parte e, soprattutto, affitti brevi che stanno letteralmente cambiando le nostre città, hanno ridotto gli spazi per gli studenti e anche quando gli spazi si trovano, i costi rischiano di essere proibitivi. “TidHome”, in questo senso, è un po’ l’uovo di Colombo: utilizzare le stanze degli alberghi per offrire un’alternativa a quel 70% di studenti iscritti nelle università italiane che è costretto a frequentare “fuori sede”. Già “in parola” con alcuni alberghi delle terme, “TidHome” punta a sviluppare l’idea su tutto il territorio provinciale in vista del salto in grande stile in tutte le città universitarie del Paese. Nella sede dell’Ascom Confcommercio, Mattias Davi di “TidHome” ha incontrato una delegazione di albergatori guidata dalla presidente di Padova Hotels Federalberghi, Monica Soranzo, in rappresentanza degli esercizi della città e della provincia.

Ascom

«Abbiamo accolto con interesse l’idea del nuovo modello abitativo di “TidHome” - ha detto la presidente degli albergatori dell’Ascom Confcommercio, Monica Soranzo - volta a proporre per gli hotel anche un futuro da "hotel ibridi" in cui soggiornare e studiare. Certo, si tratta di valutare con attenzione i diversi “step” che potrebbero essere previsti (solo alloggio, alloggio e vitto, stanza studio e quant'altro possa servire), ed è ciò che abbiamo convenuto con Mattias Davi, ovvero ricreare il confort di casa all'interno dell'albergo a costi definiti».

Il progetto

“C’è dunque tutto il tempo - ha concluso Soranzo - per affinare la materia, divulgarla a tutti gli alberghi nostri associati, trovare le formule più consone per venire incontro alle esigenze degli studenti senza stravolgere la nostra “mission” che rimane pur sempre quella di mettere a disposizione una stanza per chi arriva in città per visitarla, per partecipare ad un congresso, per intervenire ad una manifestazione, o per ascoltare un concerto”.

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