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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Caso-food delivery, Ascom Padova si schiera dalla parte dei rider: "Servono forme contrattuali certe"

Il presidente Patrizio Bertin dice la sua sulla querelle del 'decreto dignità' in relazione ai ragazzi che consegnano cibo a domicilio: "Hanno il diritto di ricevere tutele e un corrispettivo equo"

“Nei diritti da riconoscere ai cosiddetti rider, noi stiamo con chi vuole anche per loro forme contrattuali certe”. Prende posizione il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin, riguardo al caso-Foodora (azienda di food delivery) e al "decreto dignità" in relazione alle tutele dei ragazzi che, borsone in spalla, provvedono alle consegne di cibo a domicilio create dalle piattaforme online.

"Stipendio equo e tutele"

Bertin non ha dubbi a riguardo: “Credo che nessuno possa disconoscere il diritto di questi ragazzi non solo ad un corrispettivo equo, ma soprattutto ad una tutela in caso di malattia, infortunio (non rarissimo visto che si muovono nel traffico caotico delle città) o maternità, esattamente quello che i 'grandi' del settore non vorrebbero applicare pena “l’abbandono dell’Italia da parte delle piattaforme digitali”, come ha sostenuto l’amministratore delegato di uno di questi. Un vero e proprio ricatto che la dice lunga sull’atteggiamento dei 'grandi' della web economy nei confronti delle norme e, soprattutto, sulla loro 'allergia' a pagare le tasse”.

"Giovani abbandonati dallo Stato"

Il presidente di Ascom Padova, quindi, conclude: “Purtroppo in Italia si è fatto di tutto per eliminare i voucher che, seppur non risolutivi e sicuramente abusati in qualche comparto dell’economia, avevano il pregio di riuscire a regolare tante prestazioni in settori, come il commercio ed il turismo, che presentano picchi di lavoro che necessariamente hanno bisogno di formule flessibili ma certe. Così dicasi per i rider: servono forme contrattuali che pur garantendo la flessibilità richiesta dalle imprese, non riduca i giovani ad essere una generazione abbandonata dallo Stato dove, per pochi euro, si rischia, letteralmente, l’incolumità senza il briciolo di una copertura assicurativa degna di questo nome”.

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