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Nuova legge regionale, Ater fa il punto: «Non abbiamo riscontrato irregolarità»

Il presidente e il direttore della sezione padovana dell'ente intervengono a poco meno di due mesi dall'entrata in vigore della nuova legge regionale: «Siamo a disposizione di tutti»

L'ente per l'edilizia residenziale pubblica fa il punto sulle applicazioni della legge regionale 39/2017 entrata in vigore il 1 luglio, che ha comportato il ricalcolo degli affitti per migliaia di nuclei familiari.

Calcoli corretti

Il presidente Gianluca Zaramella riprende quanto dichiarato negli ultimi giorni dal presidente della Regione, Luca Zaia, e rivendica la correttezza della manovra. «Chi ha scelto di non accettare i nuovi canoni, non pagandoli o pagando quote ridotte, contravviene al contratto e va incontro alle conseguenze del caso. Fortunatamente sono una minima parte, mentre quasi tutti gli aventi diritto si sono adeguati ai ricalcoli». Una sorpresa? Per la dirigenza Ater no: «Sono calcoli frutto di una legge studiata per anni, oltre al fatto che il canone d'affitto di basa sull'Isee certificata non da noi ma dall'Inps e viene calcolato selezionando la voce più bassa tra equocanone, canone Omi e canone sopportabile».

I dati

La manovra ha anche comportato una riduzione dell'affitto per il 25% degli assegnatari e un aumento medio del 30%. «É una manovra che garantisce giustizia ed equità, contrastando situazioni come subaffitti, utilizzi illeciti degli alloggi, la trasmessione ereditaria senza diritto. Favorisce invece i nuclei familiari monoparentali, le famiglie neoformate e chi risieda in Veneto da almeno cinque anni, anche non consecutivi» spiega Zaramella. Dei 7.200 alloggi Erp nel Padovano, 921 sono occupati da assegnatari con un Isee Erp superiore ai 20mila euro, che per la nuova legge segna il limite oltre il quale decade il diritto alla casa popolare: «Non mandiamo via nessuno, chi non rientra nei paramenti ha due anni di tempo per veder rientrare la propria situazione Isee (che ricordiamo viene calcolata annualmente) o per trovare una soluzione alternativa».

Gli appuntamenti

Con il direttore Marco Bellinello, Zaramella sottolinea la piena disponibilità dell'ente nei confronti di chi richieda informazioni. «É necessario prendere appuntamento, sia per essere certi di essere ricevuti in una data precisa, sia per questioni di privacy e per dedicare più tempo ai singoli casi. Fissiamo oltre trecento appuntamenti al mese e abbiamo allungato il tempo dedicato a due intere giornate a settimana. Tutti i casi dubbi finora analizzati non ci hanno fatto rilevare alcun errore nel calcolo dei canoni, ma siamo sempre disponibili alle dovute verifiche» concludono ribadendo l'invito a farsi avanti nel caso di dubbi.

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