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Autista porta BusItalia in tribunale: «Guadagno 366 euro al mese in meno dei miei colleghi»

Ricorso pilota che poi potrebbe riguardare almeno un'altra ventina di dipendenti, pronti a dare battaglia all'azienda già in crisi nera

Un caso “pilota” che poi potrebbe essere seguito da almeno altri 20 lavoratori. Un dipendente di BusItalia ha deciso di portare l'azienda in tribunale per disparità di trattamento. Stando a quando contiene il ricorso presentato alla sezione Lavoro dagli avvocati Ettore, Piero e Andrea Squillace, il lavoratore guadagnerebbe circa 366 euro in meno al mese rispetto ai suoi colleghi. E come lui, tutti i dipendenti assunti dopo il 2015, ossia l'anno della fusione con Aps. Tutti gli autisti e i controllori assunti prima di quell'anno o passati da Aps a BusItalia dopo la cessione del ramo, hanno unno stipendio medio che di aggira attorno ai 1500-1600 euro, grazie anche ad una indennità ex articolo 81 (legato a fasce di premialità). Cifre che già non accontentano gli autisti, tanto da aver provocato uno stato di crisi attualmente in corso, ma che in molti casi arrivano a 1100 euro. Ed è il caso del lavoratore rappresentato dagli Squillace e seguito da Adl Cobas, ma anche di molti altri suoi colleghi già pronti ad accodarsi. Secondo i legali ci sarebbe quindi un diverso e peggiorativo trattamento retributivo che ora BusItalia potrebbe essere chiamata ad integrare, pagando anche gli arretrati.

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