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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Bertin ai sindacati: «Serve dignità del lavoro. Basta contratti fantasma»

Il presidente di Ascom: «Distorsioni economiche e normative generano fenomeni dannosi di concorrenza sleale tra le imprese e non premiano la professionalità che i migliori imprenditori del settore, giustamente, ricercano e favoriscono, anche sostenendo motivazioni e prospettive professionali»

«Al convegno della Cisl Padova e Rovigo avrei sottoposto all’attenzione dei presenti la questione dei contratti fantasma». Un impedimento dell’ultimo minuto non ha consentito a Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, di intervenire al convegno svoltosi al San Gaetano.

Dumping contrattuale

«Ovviamente mi sono scusato con il segretario generale Cisl di Padova Rovigo, Samuel Scavazzin, al quale ho sottolineato il mio plauso per l’iniziativa – continua Bertin – ma a margine dei lavori voglio lo stesso sottolineare un fenomeno che, al pari di quelli evidenziati nel corso dell’incontro, devono entrare nell’agenda dei rapporti tra imprese e sindacati». Dire basta a quello che Bertin definisce “dumping contrattuale” significa dire basta alla concorrenza sleale a danno di imprese e lavoratori. «Se si vuole porre fine a questo fenomeno – aggiunge il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova - i contratti nazionali di lavoro delle organizzazioni più rappresentative devono costituire il riferimento per determinare le migliori condizioni di lavoro all’interno dei settori economici, contrastando la comparsa di contratti sottoscritti con il criterio del “meno”, che tolgono dignità al lavoro e impediscono la crescita delle persone. Distorsioni economiche e normative generano fenomeni dannosi di concorrenza sleale tra le imprese e non premiano la professionalità che i migliori imprenditori del settore, giustamente, ricercano e favoriscono, anche sostenendo motivazioni e prospettive professionali».

Pirateria

C'è “pirateria” quando lo scopo del contratto è deliberatamente quello di godere dei vantaggi del contratto collettivo nazionale facendo concorrenza sui costi di lavoro ma anche sul peggioramento del trattamento normativo.
«Io credo – conclude Bertin – che sia necessario rafforzare la contrattazione collettiva e intervenire con una legge specifica sulla reale rappresentanza perché oltre a introdurre concorrenza sleale tra le imprese, danneggia i lavoratori ed è un elemento che comprime la dinamica salariale, genera cattiva occupazione, si scarica sulle buste paga e, in ultima analisi, rende le persone occupate sì ma sempre più povere». Serve dunque un’azione del legislatore che, favorendo gli accordi tra le organizzazioni realmente rappresentative, ponga fine ad un fenomeno che rischia di compromettere il mercato del lavoro.

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