New York "cancella" Airbnb, Bertin: «Copiamo dalla Grande Mela. Basta emergenza abitativa»
Da due giorni sono entrate in vigore le nuove regole sugli affitti brevi nelle metropoli statunitense, che dovrebbero rendere molto difficile affittare un intero appartamento solo per qualche giorno in città
Copiare dalla Grande Mela la stretta su Airbnb. «Anche perché - commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin - New York è spessissimo avanguardia e qui è bene che lo sia». Da due giorni, infatti, a New York sono entrate in vigore le nuove regole sugli affitti brevi che, nelle intenzioni dell’amministrazione newyorkese, dovrebbero rendere molto difficile affittare un intero appartamento solo per qualche giorno in città.
Le tesi di Bertin
«Io uso il condizionale - continua Bertin - perché ho ben presente come le cose avvengono in Italia, ma con ogni probabilità a New York useranno l’indicativo e dunque il “divieto di fatto”, come è nelle intenzioni di quel legislatore, bloccherà almeno il 70% degli attuali alloggi». Da tempo impegnata in una battaglia per evitare che Padova, a forza di affitti brevi, non sia più in grado di fornire appartamenti in affitto a famiglie e studenti fuori sede, l’Ascom Confcommercio sostiene la necessità che anche in Italia si arrivi a qualcosa di simile. Tornando alla Big Apple, va detto che la legge in questione prevede che chi vuole mettere a disposizione una stanza o un appartamento debba prima accreditarsi presso un apposito registro dell’Ufficio del Sindaco per l’applicazione delle leggi speciali, ed ottenere una sorta di “certificazione di conformità”. Inoltre, chi vuole dare in affitto un intero appartamento o una stanza per meno di 30 giorni dovrà abitare fisicamente nella casa per la durata del soggiorno.
Il copincolla
«Questo - aggiunge Bertin - di fatto rende impossibile affittare a New York per meno di 30 giorni, mentre si potrà solo affittare una o due stanze, ma a condizione che si viva nella stessa casa. Per chi non rispetterà il divieto, è prevista una sanzione di 5.000 dollari per ogni violazione. Per questo - conclude il presidente dell’Ascom Confcommercio - direi che è importante copiare New York: non solo per quanto riguarda il provvedimento in sé, ma anche per la severità delle sanzioni».