Bolsonaro: «Sono italiano, i miei nonni erano di Padova»
«Potrei avere la cittadinanza senza tanta burocrazia», ha risposto a una giornalista. L'ex presidente si trova in Florida da fine dicembre e non ha nessuna intenzione di tornare in Brasile dove rischia di finire sotto processo
«I miei nonni erano italiani, per la vostra legge io sono cittadino italiano». Risponde così Jair Bolsonaro, l'ex presidente brasiliano, a una giornalista italiana del Corriere che gli chiede se ha intenzione di trasferirsi da Orlando, in Florida, dove si trova adesso con un visto turistico di sei mesi. «Pochi passaggi burocratici e avrei piena cittadinanza italiana», risponde sorridendo.
Bolsonaro
L'ex presidente non fa rientro in Brasile dal 30 dicembre e appare chiaro non avere nessuna intenzione di farvi ritorno non solo per non rispondere di quanto accaduto durante il suo mandato. Non è solo la gestione della pandemia che ha provocato circa settecentomila morti a essere messa in discussione. A Bolsonaro si contestano anche altri crimini commessi dai suoi uomini o da figure a lui molto vicine. L'eliminazione di rappresentanti delle comunità indigene che sono quelle che hanno pagato il prezzo più alto durante la pandemia o il drammatico caso della barbara uccisione di Marielle Franco, politica che si batteva contro l'uso dell'esercito nelle favelas. Nelle indagini sul suo omicidio è finito anche il figlio dell'ex presidente. Per attivisti politici, intellettuali e difensori dei diritti umani, Jair Bolsonaro è la diretta emanazione del regime che ha governato col terrore fino agli anni Ottanta. A tutto questo si aggiungono poi le accuse per il tentativo di golpe messo in atto a inizio gennaio in quella che è stata definita la "Capital Hill" brasiliana. L'11 gennaio infatti migliaia di sostenitori di Bolsonaro, scortati da mezzi dell'esercito, hanno messo a ferro a fuoco i palazzi delle istituzioni della capitale Brasilia e casusato disordini in tantissime città del Paese. Obiettivo era rovesciare il risultato delle urne e impedire al neo presidente eletto, Lula, di governare.
Anguillara Veneta
I bisnonni di Bolsonaro sono partiti da Anguillara Veneta, piccolo comune della bassa padovana. Su indicazione di chi non si è capito ancora, ed è una delle domande alla quale nessuno della giunta comunale vuole rispondere, sindaca in testa, a Bolsonaro è stata concessa la cittadinanza onoraria proprio di quel comune, il 1 novembre 2021. Questo accadeva non a inizio mandato, ma quando sia la scellerata gestione della pandemia che altri scheletri dal suo armadio venivano svelati, soprattutto dai media e da difensori dei diritti umani. Anche pochi giorni fa la giunta comunale di Anguillara Veneta si è barricata in Comune per respingere una mozione che chiedeva chiarimenti sull'opportunità di concedere a un personaggio così divisivo che non ha nessuna intenzione di rispondere delle sue azioni di fronte al suo Paese, come è evidente dal fatto che si è rifugiato a Orlando. La sindaca Buoso in tutti questi mesi ha rifiutato qualsiasi domanda dalla stampa, anche quella brasiliana che ha bussato più volte alla porta del Municipio senza ricevere mai una risposta.